Moggi: “Poznan come Perugia. Juve, attenta al Catania”

Nei calcoli di Galliani, due turni in discesa, prima di vedersela con la Roma. Stasera il Brescia a San Siro, fra otto giorni il Bologna in trasferta (sciopero permettendo, ovviamente, ma io dico che non si farà). Anche se convienenonfidarsi mai,nonsi può dire che il plenipotenziario del Milan aspiri a più di quanto una normale previsione l’auto – rizzi a fare. Tanto più che l’inter – mezzo di Champions, mercoledì prossimo con l’Ajax, è un incomodo quasi simbolico. In qualche maniera Galliani potrebbe preoccuparsi per l’1-1 che il Brescia seppe imporre all’Inter un mese fa a San Siro, con i nerazzurri a pareggio solo grazie a un discusso rigore, ma queste equivalenze convincono poco, e poi sotto sotto il Milan si sente più forte dell’altalenante Inter di questi tempi. In più, Ibra ha fatto tornare al Milan ottimismo e coscienza di sé, e Allegri ha trovato l’assetto tattico giusto, se vogliamo rivoluzionario, per ottenere il massimo. Rivincite e verdetti Nessuno avrà dimenticato la formula dei quattro attaccanti, richiesta a gran voce per via anche di quegli slogan che piacciono tanto alla gente, per sognare, ma che poi lasciano spesso senza nulla in mano. Travolto dagli insuccessi di quei tempi, e scosso al punto di non trovare il tempo neanche di pettinarsi, finendo per essere bacchettato sul punto dal patron maximo, Allegri si è preso finora una grande rivincita, tanto da far disegnare al club una diversa strategia di mercato, indirizzata alla rinuncia a Ronaldinho. Chi vivrà vedrà, ma nel frattempo stasera sarà ancora Robinho ad affiancare Ibra, con alle spalle Seedorf. Il giovane allenatore del Milan si è trovato a dover fare a meno anche di un pilastro come Pirlo, superando anche questa mancanza, e recuperandolo solo stasera. Brescia mal messo in classifica, bastonato anche in Coppa Italia (5-1 dal Catania), un punto in campionato con il Genoa nell’ultimo turno, dopo due sconfitte consecutive, Iachini confermato presumibilmente a tempo, speranze residue affidate a Diamanti e Caracciolo. Juve, Napoli e Palermo arrivano con umori molto diversi dall’Europa League. La squadra di Mazzarri si riscopre l’unica ancora in competizione, e per restarci dovrà vincere al San Paolo con lo Steaua di Bucarest.\r\nBianconeri e rosaneri fuori in anticipo, la Juve dopo l’inutile pari a Poznan giocato su un campo impossibile per il calcio. Insisto sul fatto che Platini dovrebbe occuparsi di simili situazioni in cui una partita non può essere considerata regolare. Mi torna alla mente la “piscina” di Perugia, e l’inverosimile attesa per tornare a giocare, decisa allora dall’ineffabile Collina. La Juve vuole rifarsi in campionato, ma di sicuro non avrà vita (e ambiente) facile a Catania. Lo Monaco non le ha mandate a dire, Maxi Lopez è appetito dalla Juve, ma il ds puntalizza: «Sul giocatore non decidono i procuratori, ma la società». Delneri ha Marchisio squalificato e manda in campo Quagliarella e Iaquinta per l’attacco. Napoli e Palermose la vedranno nel posticipo di lunedì, con l’azzurro Cavani nel ruolo di ex, tre volte a segno a Utrecht, e Pastore, nuovo idolo rosanero, rimasto a secco ed espulso contro lo Sparta Praga. Scontri in coda La Roma, a lezione dal Palermo sette giorni fa (una disfatta) e in procinto di misurarsi in Champions con il Cluj (ultimo turno decisivo per la qualificazione) prova a risalire la classifica nell’anticipo delle 18 a Verona contro il Chievo, già giustiziere sul suo campo dell’Inter. L’Udinese cerca punti a Parmadopoaver messosotto ilNapoli al Friuli. Ducali in buona condizione contro l’Inter, ma mortificati nel punteggio. Per la squadra di Guidolin può non essere facile. Samp in casa con il Bari, dopo aver impattato con il Milan. Di Carlo punta al bottino pieno, Ventura è tornato a gustare in Coppa Italia il piacere della vittoria (battuto il Livorno e qualificazione per il Milan) e sogna il primo colpo fuori casa. La Fiorentina si è sbarazzata con facilità della Reggina in Coppa Italia e mira a ripetersi in campionato contro il Cagliari, battuto nettamente dalBolognanella coppa, in casa. In campionato però Donadoni volta alto, si coccola Matri, e non avrà contro l’infortunato Gilardino. Il Lecce di De Canio all’ultima spiaggia contro il Genoa. Solo una vittoria può allontanare dimissioni o esonero. I liguri sono passati in Coppa Italia (incontreranno l’Inter) e hanno preso un punto a Brescia. Duello pesante sul fondo traCesenaeBologna, dove i rossoblu hanno aggiunto, ai guai che li stanno angosciando, ancheil punto dipenalizzazione. Malesani ci spera ancora, affidandosi a Di Vaio. A sua volta Ficcadenti punta ai tre punti come avvenuto con la ben più pericolosa Lazio.\r\n\r\n(Di Luciano Moggi per ‘Libero’)