Moggi: “Le schede svizzere? Le usavo perché mi spiavano”

“Non ho mai dato schede telefoniche svizzere a nessun arbitro”. Luciano Moggi si è presentato determinato alla trasmissione di Canale 5, ‘Matrix’, dedicata allo scandalo di Calciopoli. L’ex direttore generale della Juventus, ha ammesso, però, nel corso della stessa trasmissione, di avre fornito due schede svizzere a Bergamo e Pairetto: “Me la hanno chieste loro, io ne avevo due in più e le ho date. Non può essere un problema mio, al massimo è loro”.\r\nIn ogni caso, l’uso delle schede svizzere era una precisa strategia difensiva poiché qualcuno faceva dello spionaggio industriale: “Le schede svizzere le ho prese per proteggermi dallo spionaggio sul calciomercato – ha continuato Moggi – E poi è emerso che nel negozio dove le ho acquistate si sono serviti altri uomini del calcio tra cui anche Marco Branca dell’Interchi mi dice che queste schede non hanno fatto un giro particolare?“.\r\n“Gli arbitri? Non le avevano, ma se si credeva il contrario perchè non si è fatto un blitz notturno a Coverciano per sequestrarle? Non lo hanno fatto perchè sapevano che non le avrebbero trovate – l’argomentazione dell’ex “comandante” bianconero -. E poi non è vero nemmeno che non si potevano intercettare, per farlo infatti non sarebbe servita alcuna rogatoria internazionale”. \r\nPer smontare l’accusa, Moggi ha poi portato a Matrix le prove che dimostrando in termini di punti guadagnati, che la Juventus non è mai stata avvantaggiata da ipotetici arbitri possessori di schede svizzere: “Con loro avevamo una media di 1,80 mentre con Collina e gli altri si arriva a 2,60”.\r\n\r\n