Melo: “Juve, con tre campioni diventiamo super!”

Juventus vs Aston Villa FC - Finale Peace Cup 2009 Andalucia - SFelipe Melo sembra essersi ritrovato grazie alla cura Zaccheroni. La vittoria contro la sua ex Fiorentina ha rilanciato la Juve in campionato, nella corsa alla Champions League e domani c’è l’impegno di Europa League. Il brasiliano non ci sarà, ma è già proiettato verso la sfida con il Siena di domenica.\r\n\r\nBuongiorno, Felipe Melo. Le cose stanno migliorando negli ultimi tempi…\r\n «Sì, stanno andando abbastanza bene. Siamo in crescita».\r\n\r\nDicono che la svolta per lei siano state le vacanze di Natale trascorse in Brasile. È tornato più sereno?\r\n«No, più sereno no. Avevo un problema fisico: la gamba mi faceva molto male, quindi in quella settimana ho lavorato lì, con qualche amico della Nazionale. Quando sono rientrato a Torino non avevo più dolore e questo mi ha permesso di allenarmi con più tranquillità, anche psicologicamente. Un calciatore è come una macchina: se c’è qualche problema non va avanti. E io in effetti avevo qualche problema, perché quest’estate non ho praticamente fatto vacanze dopo la Confederations Cup. Infatti ho cominciato la stagione molto bene, ma poi ho finito le energie. Mi serviva un po’ di recupero».\r\n\r\nPerò il deficit fisico riguarda tutta la Juventus: tra infortuni e mancanza di brillantezza.\r\n«Sì, ma ognuno ha la sua storia. Anche se chi ha giocato la Confederations ha sofferto parecchio, fra incidenti e forma che stentava ad arrivare».\r\n\r\nIl miglioramento di queste settimane è anche dovuto a una ripresa a livello atletico?\r\n«No, non penso. Il nuovo preparatore è bravo come quello che se ne è andato, Neri, che per altro lavora pure con la Nazionale inglese, insomma è un grande. Il discorso non è fisico: credo che adesso si lavori un po’ più tatticamente. La squadra aveva bisogno di dedicare maggiore attenzione alla parte tattica. Nelle partite era evidente: non creavamo gioco, ora invece si iniziano a vedere un po’ più di gioco e di idee. Naturalmente non siamo al 100%, manca ancora tanto, ma stiamo lavorando nella direzione giusta ».\r\n\r\nSecondo lei i tifosi della Juventus hanno visto il vero Felipe Melo, quello – per intendersi – che con la maglia del Brasile ha conquistato tutti alla Confederations Cup?\r\n «Non l’hanno visto in tutte le partite, ma all’inizio hanno visto un Melo forte. Contro la Roma, contro la Lazio, contro il Genoa: ho fatto tante belle partite e pure un gol. Io ho pagato caro quell’erroraccio di Palermo, dal quale è nato il loro gol. Un errore che non è da me, che non ho mai commesso né con il Brasile, né con la Fiorentina. Ma ho giocato tante gare importanti e nelle ultime sono ritornato a un buon livello, perché non sbaglio più, rubo 10/15 palloni e corro tanto».\r\n\r\nNella Juventus l’uomo che dovrebbe “fare la magia” è Diego che ha qualche impaccio. E’ troppo diverso da quello che brillava nel Werder Brema. Colpa dell’eccessiva pressione?\r\n«No, non credo sia un problema di pressione: lui a sedici anni giocava già in Nazionale! Il fatto è che non è facile cambiare nazione. Il calcio tedesco è diverso dal calcio italiano, lì si può anche giocare a calcio, qui no. Anche per colpa dei campi: sono bruttissimi. A Siena il campo fa schifo, a Cagliari è bruttissimo, pure qui a Torino abbiamo un campo brutto. Insomma, Diego deve abituarsi. Ora non stiamo vedendo il vero Diego, dobbiamo aspettarlo e tenere conto che siamo una squadra nuova che è stata assemblata da poco, non siamo il Barça che gioca insieme da cinque/sei anni». La classifica della Juventus è giusta o sbagliata?\r\n«L’una e l’altra. Mi spiego: abbiamo disputato tante partite nelle quali meritavamo la vittoria che ingiustamente ci è mancata, ma in altre occasioni non siamo stati abbastanza concentrati e certe sconfitte ci stavano».\r\n\r\n Il fatto che, come ha detto,  siete «in crescita» fa sperare per la prossima stagione. Cosa pensa che manchi per il salto di qualità e per competere con l’Inter?\r\n «Una squadra deve cominciare con un buon allenatore e adesso è arrivato un allenatore che ha esperienza e ci aiuta tanto. Ora, per esempio, vediamo i video delle nostre partite, con i quali Zaccheroni ci fa capire gli errori commessi. Questo non vuol dire che Ferrara fosse un cattivo tecnico: a me piaceva moltissimo. Comunque, oltre all’allenatore, serve qualche altro giocatore forte che faccia la differenza, come Diego e Del Piero, perché c’è bisogno di cinque o sei giocatori che fanno la differenza. E magari possiamo vincere. In ogni caso la prossima stagione faremo sicuramente meglio perché non dovremo affrontare il problema dell’intesa fra di noi».\r\n\r\nL’intervista integrale la trovate sull’edizione odierna di Tuttosport\r\n