Masiello tira in ballo Bonucci e Pepe ma i due non sono indagati

L’arresto di Andrea Masiello è solo la punta dell’iceberg di un sistema ramificato in grado di condizionare l’andamento del campionato di serie A e fruttare soldi, almeno secondo gli inquirenti. Ed è di ieri la notizia secondo la quale lo stesso calciatore dell’Atalanta ed ex Bari abbia tirato in ballo altri due nomi eccellenti: si tratta di Simone Pepe e Leonardo Bonucci, attualmente alla Juventus e all’epoca dei fatti rispettivamente a Bari e Udine. Precisazione importante: i due calciatori non sono assolutamente indagati.\r\nDi Pepe ha parlato Masiello nell’interrogatorio del 24 febbraio scorso riferendo della combine in Udinese-Bari, del campionato di calcio 2009-2010, finita 3-3. Masiello sostiene che “quando con i compagni di squadra eravamo in ritiro ad Udine dall’albero il giocatore Salvatore Masiello (altro calciatore del Bari, ndr) telefonò a Simone Pepe, centrocampista della squadra friulana per tentare di coinvolgerlo nella combine, ma questi si rifiutò di aderire alla proposta”. Nel corso dello stesso interrogatorio, Masiello fa anche il nome di Bonucci, raccontando che “in seguito alla proposta del ristoratore Nicola De Tullio, parlai negli spogliatoi con quattro miei compagni di squadra: Nicola Belmonte, Salvatore Masiello, Leonardo Bonucci e Alessandro Parisi, i quali si erano mostrati disponibili a portare a termine la partita con tanti gol”.\r\n\r\nLa versione è stata seccamente smentita dallo juventino, sentito come testimone dai magistrati baresi. “Le affermazioni di Masiello sono assolutamente false, perché la settimana prima della partita ero stato lontano dalla squadra in quanto convocato in Nazionale. Escludo categoricamente di aver ricevuto queste proposte”, le parole riportate da ‘Tuttosport’.