Marotta “Van Persie, Suarez e Higuain uno dei tre potrebbe essere nostro”

“Credevo nel progetto, però mi aspettavo ancora un anno di transizione: non era scetticismo, ma realismo, suggerito dalla griglia delle concorrenti e dai problemi d’ogni ricostruzione”. Beppe Marotta non si aspettava lo scudetto già al secondo anno di Juve. Eppure i miracoli a volte avvengono, e sono ancora più bene accetti se arrivano dopo un grande lavoro 360° su squadra, stadio, museo… “Il nostro orgoglio è aver creato un modello di riferimento. Il ritorno della Famiglia ai vertici della gestione ha trasmesso un grande\r\nsenso di appartenenza, la società è stata impostata su competenze specifiche, l’allenatore – intuizione di Andrea Agnelli – conosceva come nessuno l’ambiente e il valore della maglia. Siamo felici di aver restituito nobiltà a un club che attraversava un momento di decadenza”, spiega il direttore generale bianconero in una lunga intervista concessa al ‘Corriere dello Sport’.\r\n\r\nDalla prossima stagione la Juve se la vedrà nuovamente con l’elite del calcio europeo…\r\n

In Inghilterra ci sono i grandi mecenati, in Germania puntano su imprenditorialità e management. Perduta la leadership degli Anni Novanta, l’unica soluzione italiana è cercare modelli diversi, puntare sull’organizzazione e sulla cultura. Il divario rimane: soprattutto nel fatturato. Lo stadio incrementa lo stato patrimoniale, ci avvicina alle percentuali di altri Paesi: l’offerta di sicurezza e intrattenimento, in impianti che vivono oltre la partita, vale ricavi da reinvestire anche sul mercato.

\r\nGià, proprio il mercato: dopo aver lavorato sulla quantità, quest’anno i bianconeri dovranno innestare nella rosa un bel po’ di qualità:\r\n

Il programma, in primo luogo, prevede di aumentare numericamente la rosa: è necessario perché dovremo affrontare più partite. Per la stessa ragione, Conte e la sua equipe, lavorano già su metodi di allenamento e di prevenzione infortuni adeguati. Champions? Dobbiamo provare a vincere, ci obbliga il blasone: la Juve non può limitarsi mai a partecipare. Poi, dipende da tante cose: guardate il Chelsea che sembrava ormai fuori e ha trionfato. Stiamo cercando due o tre elementi d’eccellenza, senza perdere mai di vista l’equilibrio di un gruppo che ha importanti doti tecniche ed umane. Ci teniamo a rispettare gli equilibri economici: dai nostri elenchi dovremo perciò depennare chi comporterà difficoltà economiche sia a livello di cartellino che d’ingaggio. Van Persie? E’ tra i migliori calciatori in circolazione. Ma non mi addentro. Van Persie, Suarez e Higuain: il top player sarà uno dei tre? Possibile. Sono tre elementi interessanti. Cavani? Bisogna sempre tener conto della volontà dei club d’appartenenza. Balotelli? Non ci abbiamo mai pensato: non rientra nel profilo che cerchiamo. Un profilo ampio, che non abbraccia le sole doti tecniche.

\r\nCapitolo cessioni, Marotta parte dall’addio di Del Piero per poi passare in rassegna gli altri possibili partenti:\r\n

“Quando la società ha stipulato l’ultimo accordo, s’era definita consensualmente l’annualità. La Juve non dimentica quello che fatto Del Piero e rispetta un professionista che ha scritto la sua storia: il fatto che non continui non dipende certo da simpatia o antipatia, l’applicazione delle strategie richiede a volte freddezza. Borriello? Abbiamo colto un’opportunità di mercato a gennaio: abbiamo un mese per valutare il riscatto. Giovinco? Su di lui abbiamo sempre puntato, però doveva ancora affermarsi come il giocatore importante che oggi è. E maturato: valuteremo con il Parma, comproprietario del cartellino, se richiamarlo o scegliere altre strade. Pogba? Abbiamo rispettato i regolamenti: il ragazzo, per sue motivazioni, non intendeva\r\nrinnovare. Ci siamo attivati, informando il club, e siamo in attesa della disponibilità. I contatti verbali sono ben avviati. Verratti? La Juventus ha recuperato un forte appeal, non solo tra i giovani. Il desiderio manifestato da Verratti può agevolarci in sede di trattativa, però attorno a lui è scoppiata un’asta e il valore è lievitato. Noi vogliamo investire, ma abbiamo delle regole. Scambio con Immobile? Non è vero, non c’è mai stato nulla di ufficiale. Verratti, allora, non era un obiettivo e abbiamo trovato vantaggioso cedere la metà di Immobile al Genoa. Asamoah? E’ uno dei primi nomi. Rinnovo di Conte? L’allenatore è stato ed è il valore aggiunto, ha meriti grandissimi, è leader del gruppo e artefice primo del successo. Rinnoverà con noi fino al 2015: ratificheremo l’accordo già in settimana. Il prolungamento non è in alcun modo condizionato alle indagini sulle scommesse: nel contratto non metteremo nemmeno clausole che contemplino l’ipotesi di una sanzione. Siamo convinti della sua estraneità e pensiamo sia stato strumentalizzato: conosciamo i suoi valori umani, vogliamo stargli vicini. Quando vinci, susciti invidie e gelosie. Se Conte fosse stato su una panchina di seconda divisione, non sarebbe stato coinvolto.

\r\nPoi una battuta su Calciopoli e gli scudetti sottratti dalla giustizia sportiva:\r\n

Calciopoli è stata devastante per la Juve. Tutti i protagonisti di quegli anni sentono loro gli scudetti conquistati sul campo e io stesso, da osservatore al tempo esterno, dico che quella squadra avrebbe vinto comunque. La giustizia? Va rispettata, però qui si apre una pagina piena di nuvole. Per noi il trattamento è\r\nstato iniquo: c’è un tribunale ordinario che ha definito la società estranea. Le tre stelle sulla maglia? Ci stiamo lavorando.

\r\nDel Piero è andato via per “progettazione”, sarà lo stesso per Buffon tra un paio di stagioni, dopo essere stato in procinto di lasciare lo scorso anno?\r\n

Non ha mai espresso una volontà simile e quando ha recuperato dall’infortunio, molto serio, ha portato qualità e grandi motivazioni. Chiuderà la carriera con noi. Krasic ed Elia? Più che dell’ambientamento, le difficoltà sono state conseguenza del modulo: si può essere bravi, ma non congeniali a un progetto. Krasic è maturo e non possiamo aspettarlo, per Elia valutiamo anche il prestito.

\r\nLa prossima stagione chi sarà secondo Marotta il club più agguerrito per lo scudetto?\r\n

Il Milan, poi dipende da cosa farà l’Inter che è in fase di rinnovamento. Il Napoli è una bella realtà. Roma e Lazio meritano sempre attenzione. I rapporti con i rossoneri? Tra le due società cè grande feeling sui temi del calcio italiano, poi esiste ovviamente la rivalità sportiva: ognuna porta avanti la sua missione, salvaguarda i propri interessi.

\r\nTornando al mercato, si cerca anche un difensore…\r\n

La nostra difesa è tra le meno battute d’Europa, però pensiamo di integrarla. Il profilo, come per gli altri ruoli, è quello di un professionista con forti valori umani: valutando l’alternanza dei moduli di Conte, sarà fondamentale l’ecclettismo. Peluso? E’ un calciatore che seguiamo. Dedè? Buon elemento, ma il mercato brasiliano è ormai complicato: difficile davvero districarsi tra valutazione elevate e fondi d’investimento. Conviene muoversi sui giovani: Gabriel Appelt Pires, acquistato l’anno scorso, è destinato alla prima\r\nsquadra.\r\n\r\n\r\n