Marotta svela la Juve del futuro: “Piacciono Pirlo e Bastos. Quagliarella rimane e Aquilani…”

Beppe Marotta, direttore generale e amministratore delegato dell’area sport della Juventus, è stato ospite nella redazione del ‘Corriere dello Sport’, a cui ha rilasciato una lunga in tervista in merito alle future strategie della Vecchia Signora. Il primo argomento trattato da Marotta, non poteva che essere il nodo allenatore…\r\n\r\nDELNERI NON HA COLPE\r\n”Con il tecnico abbiamo un impegno biennale: per applicazione e professionalità, è considerato da tutti noi in termini positivi. Bisognava restituire uno spirito di gruppo alla Juve e lo ha fatto molto bene. La controprova l’abbiamo avuta con la Roma: abbiamo visto giocatori anche poco utilizzati coinvolti emotivamente nella costruzione della vittoria. Alla fine sono mancati 4-5 punti in classifica, non di più. Oggi il nostro allenatore è Delneri. Giusto poi ipotizzare scenari diversi, ma il calcio è materia affidata spesso alla sorte”.\r\n\r\nSPALLETTI E MAZZARRI NEL MIRINO?\r\n “Mazzarri l’ho avuto e non nascondo che costruire le squadre per lui non è facile. Certo, le difficoltà le ricordo quando eravamo alla Sampdoria, con un’altra forza economica. E’ vero che prendi l’allenatore e poi fai la squadra, ma questo se non hai un parco giocatori… Se ce l’hai, di massima è l’allenatore che deve adattarsi. E la Juve può reggere qualsiasi metodo di lavoro. Poi c’è da dire che il tecnico non è l’unico artefice del destino di una squadra. Spalletti? Intanto ci tengo a chiarire che nessuno di noi ha parlato con nessuno. Per quel che so, a San Pietroburgo è come uno zar. Credo che fino a fine contratto resterà lì: un suo ritorno in Italia ora non lo vedo proprio”.\r\n\r\nPIAZON SCOPERTO DA NOI!\r\n“Intanto ascrivo a noi il merito di essere tra i club che hanno scoperto e trattato Piazon. Poi, torno a dire, ci sono regole etiche. Abramovich gli riconosce un ingaggio alto, mi risulta 2 milioni: darli ad un ragazzo del ’94 non mi sembra sia un sistema che costruisce valori. E poi il papà ha preferito Londra a Torino. Non siamo stati gli unici, comunque, a perdere Piazon. Magari degli altri non si sa nulla. C’era un’altra squadra italiana”.\r\n\r\nBUFFON, DEL PIERO E MARCHISIO\r\n“Buffon? Io ho parlato con Martina e lui, come noi, non ha avuto una richiesta. Gigi dovrà fare le sue valutazioni. Se vuole rimanere non abbiamo motivo di pensare al mercato. Semmai bisognerebbe ragionare sulla spalmatura e il prolungamento del contratto che scadrà nel 2013. Del Piero in scadenza? Ma quello è un discorso già definito. La stretta di mano tra Alex e il presidente Agnelli di qualche tempo fa ha sancito il rinnovo automatico. Marchisio? Sapete che oggi la volontà del giocatore fa la differenza. Marchisio ha il dna bianconero. E’ il tipo di giocatore che incarna il nostro spirito, lui quando perde piange. Non ci pensiamo proprio a privarci di lui”.\r\n\r\nIL NODO RISCATTI\r\n “Il primo lo riscatteremo, la cifra di 10 milioni la riteniamo congrua. Il secondo all’80%. Andremo a confrontarci con il Liverpool sui 16 milioni: il rapporto è ottimo, abbiamo cominciato a discuterne”.\r\n\r\nIL MERCATO IN ENTRATA\r\n“Menez e Vucinic sono due giocatori molto validi. Ma potremmo ragionare solo su operazioni di scambi tecnici e non di esborso cash. Pirlo nei miei campetti c’è… poi vedremo. Non è un mistero che su Bastos puntiamo. C’è il problema del posto da extracomunitario…Robben e Ribery? 40 milioni ogni cartellino più i due stipendi. Impossibile per noi, almeno entrambi”.\r\n\r\nQUALI OBIETTIVI?\r\n“Tutto sarà legato anche a quanto si rafforzeranno i competitors, ma siamo la Juve e dobbiamo per storia avere un obiettivo di altissimo livello. Scudetto o Champions”.