Marotta: “Morata vuole restare, André Gomes è da Juve”

Beppe Marotta, direttore generale e amministratore delegato dell’Area Sport Juve, ha rilasciato una lunga intervista a Premium Sport

Beppe Marotta, direttore generale e amministratore delegato dell’Area Sport Juve, ha rilasciato una lunga intervista a Premium Sport. Inevitabile parlare di trattative con il dirigente che da diverse stagioni sta dominando il mercato italiano, ma prima c’è il nodo del contratto di Massimiliano Allegri: da settimane si parla di intesa praticamente raggiunta, ma si attende ancora la firma: “Ci vedremo in questi giorni. Entrambe le posizioni sono di grande soddisfazione – ammette – e troveremo sicuramente un accordo. Il suo gradimento dell’esperienza alla Juve è totale, come noi siamo orgogliosi e contenti di averlo. Tutto il resto è un atto formale, l’importante è la consistenza del rapporto e il rapporto è splendido. Arriverà il momento in cui questo rapporto si concluderà, il calcio è fatto di cicli, ma siamo solo al terzo anno e ci sono ancora esperienze e traguardi da conseguire assieme”.\r\n\r\nIn questi giorni la stampa nazionale e internazionale si è letteralmente sbizzarrita: sia in entrata sia in uscita, sono tanti nomi le cui sorti sono legati alle mosse di Marotta. I tifosi sono in apprensione soprattutto per Alvaro Morata: “Lui vuole rimanere. Nelle prossime settimane – evidenzia il dg bianconero – dobbiamo arrivare assolutamente a una conclusione. In caso negativo, dovremo muoverci su eventuali sostituti. Florentino Perez sa sicuramente cosa deve fare, ma magari andremo a trattare Morata in un contesto più ampio, che possa coinvolgere altre situazioni. Isco? È un ottimo giocatore, ma credo che il Real se lo terrà molto stretto”.\r\n

Marotta e il mercato in entrata

\r\nRichiestissimo Bonucci (“Leonardo ha intenzione di giocare ancora tanti anni qui con noi”), appare assai difficile riuscire a strappare il sì del Chelsea per Juan Cuadrado: “Dobbiamo parlare con il Chelsea, ci incontreremo con loro per capire quali saranno le loro intenzioni. André Gomes? Non è vicino, ma è un giocatore importante e di prospettiva che farebbe bene in un grande club. Bernando Silva? E’ un giocatore duttile, si adatta a ricoprire diversi ruoli e ha grandi capacità. Non lo abbiamo trattato, ma è ancora presto. Le vere trattative inizieranno al termine di Champions, Europa League e campionato”.\r\n\r\nE poi c’è sempre il tormentone Paul Pogba: il francese dovrebbe rimanere alla Juventus, che è pronta a ritoccargli lo stipendio. “Le voci sulla percentuale a Raiola? Siccome Pogba non è sul mercato non ci siamo posti problemi sull’eventuale percentuale agli agent. Paul ce lo vogliamo tenere molto stretto ancora per molti anni. Mercato? Bisogna mixare la squadra con giovani ed esperti e magari mantenendo una matrice italiana. C’è anche da dire che il livello raggiunto – continua – è alto e non è facile migliorare, ma si può. I nostri competitor oggi sia chiamano Barcellona, Real Madrid, Psg: non è facile andare sul mercato e migliorare il già molto alto livello qualitativo. Il City ci ha chiesto informazioni su Pogba già l’anno scorso, ma noi abbiamo risposto che non lo volevamo cedere. Insieme a Dybala non nascondo che è il più richiesto: hanno qualità ed è normale che le big europee li tengano d’occhio. Ma la Juve vuole tenere i suoi campioni. Abbiamo ceduto Zidane in passato, l’anno scorso Vidal, ma certe volte bisogna fare scelte diverse e su Pogba posso dire che questo momento non è ancora arrivato”.\r\n

Marotta: rimpianto Champions

\r\nNella stagione in cui è arrivato il quinto scudetto consecutivo (c’è ancora da giocare la finale di Coppa Italia), il rimpianto rimane la Champions League: il Bayern Monaco, giustiziere dei bianconeri, è stato eliminato dall’Atletico Madrid. “Un po’ di sofferenza c’è, a vedere le semifinali – ammette – , volevamo esserci noi, ma sono le leggi del calcio e vanno accettate. La Champions è un torneo, non un campionato: in un campionato i valori assoluti emergono, in Champions incidono altri dettagli, come un’espulsione, un campo sfavorevole o un infortunio. Certamente il finale con il Siviglia e quello con il Bayern sono le immagini più di sconforto della nostra Champions. Credo che la Juventus valga assolutamente l’Atletico che quest’anno va a giocarsi la finale. Siamo a un livello ottimo e complice il fatto che alcune squadre siano in involuzione, Barcellona e Bayern a esempio, sono sicuro che avremmo potuto giocarcela fino in fondo. Gli errori arbitrali? Non siamo stati eliminati solo per la non brillante prova dell’arbitro a Monaco, anche se la componente arbitrale ha giocato certamente un ruolo complementare nel nostro destino. Ma fa parte del gioco e, guarda caso, anche il mio amico Rummenigge oggi ha parlato dell’arbitro come feci io in occasione della sfida contro di loro”, conclude.