Marchisio: “La sconfitta con l’Inter ha riacceso la luce”

All’indomani della schiacciante vittoria contro il Nordsjaelland, il centrocampista della Juventus Claudio Marchisio ha rilasciato una lunta intervista pubblicata oggi dal quotidiano torinese ‘Tuttosport’. Il ‘Principino’, come lo hanno soprannominato i tifosi, ha spiegato cosa sia successo tra la sconfitta contro l’Inter e la vittoria in Champions: “Cosa è successo dalla partita contro l’Inter a quella contro il Nordsjaelland? Abbiamo sicuramente riflettuto, ci siamo fatti delle domande e nella partita contro il Nordsjaelland abbiamo dato delle risposte soprattutto a noi stessi. E penso che la cosa migliore capitata mercoledì sia stata la totale concentrazione sulla Champions, scordando il campionato. La partita con l’Inter ha riacceso in noi quella luce, quella cattiveria in più, quel ritmo che mancava da diverse partite. In Coppa si è rivista la Juve dell’anno scorso: stessa rabbia, stessa convinzione. Ma se è stata veramente salutare chiedetemelo dopo il Pescara, perché se la reazione è durata solo in coppa non possiamo definirla una sconfitta salutare. Se era finita la fame? Non parlerei di fame… Il fatto è che, dopo un periodo così lungo senza sconfitte, magari nutrivamo un po’ troppa fiducia in noi stessi. Non dico che avessimo preso la partita sotto gamba, ma certamente contro l’Inter non eravamo troppo sicuri di vincere, non abbastanza aggressivi nel recupero del pallone e concedevamo più del solito. Ed è cambiato tutto contro il Nordsjaelland, squadra che non è così scarsa come l’hanno descritta”.\r\n\r\nI media hanno parlato di un Conte furioso dopo l’1-3 di Juve-Inter:\r\n

Siamo stati fortunati che è arrivata immediatamente la Champions. Non abbiamo avuto modo di rimuginare troppo, sia con l’allenatore che fra di noi. Giocare ogni tre giorni è un vantaggio in questi casi, perché ti dà subito l’energia e le motivazioni per tirarti su. Se Conte era furioso o no? Lui come noi. E abbastanza logico, no? Non fa mai piacere perdere contro l’Inter o contro una diretta concorrente per lo scudetto.

\r\nI prossimi impegni in Champions richiedono almeno 4 punti per avere la certezza della qualificazione:\r\n

Come immagino Juve-Chelsea? Beh, innanzitutto immagino Pescara-Juve e Juve-Lazio che precedono la partita, perché il campionato è importante e combattuto. Contro il Chelsea, comunque, dovremo giocare come all’andata. Perché se è vero che siamo finiti sotto per 2-0 senza sapere, dobbiamo ripetere l’ottima prestazione e soprattutto la grande reazione che abbiamo avuto. Noi dobbiamo vincere, non dobbiamo fare calcoli e non penso che ne faranno pure loro. Se il Chelsea perde è fuori? Questi sono problemi del Chelsea (ride, ndr ). Noi pensiamo solo a vincere.

\r\nIntanto è arrivato il primo gol di Claudio nella massima competizione europea:\r\n

Lo cercavo. E sono felice di averlo trovato. Era un periodo che non voleva entrare. Ormai parla come un attaccante? No, no! (ride, ndr ) Non cerco il gol e non è mai stato un problema non segnare. Se pensate che all’inizio nell’anno della B e nella prima stagione in A non segnavo mai, ma ero sereno. E lo sono anche adesso: quello che conta è sempre e solo il risultato della squadra.

\r\nNonostante la buona media realizzativa della squadra, l’attacco rimane sempre il reparto più criticato:\r\n

Gli attaccanti hanno bisogno del gol più di me. Per loro è una liberazione mentale e il gol li rende più sereni. Anche se va detta una cosa sui nostri: danno sempre moltissimo alla squadra. Se, per esempio, riusciamo a pressare così bene non è merito dei centrocampisti o difensori, ma parte tutto da loro. Se riescono a mettersi nella posizione giusta, come chiede il nostro allenatore, tutto funziona meglio: ma così facendo spendono molte energie e magari non arrivano lucidi sotto porta. In Europa ci sono – sì – squadre che segnano molto con gli attaccanti come il Real, ma anche quelle che sfruttano gli attaccanti per i loro movimenti, utili ad aprire le difese. A quel punto i gol li fanno pure centrocampisti e difensori. L’errore di Matri contro il Nordsjaelland? Sono situazioni in cui si decide da che parte andare in un millesimo di secondo. Alessandro aveva deciso bene, tant’è che ha saltato il portiere, ma è stato sfortunato perché il difensore ha seguito l’azione. Tante volte capita che con lavversario lanciato a rete così solo, il difensore si ferma e dice: che se la veda il portiere! Stavolta, invece, il danese ci ha creduto…

\r\nTra i nuovi arrivati, quello che sta impressionando di più è sicuramente Paul Pogba:\r\n

Un consiglio a Pogba? Io mi sono sempre ispirato a Gerrard e sono felice di aver avuto quel punto di riferimento. Quando arrivano questi accostamenti è un bel segnale, significa che sta facendo bene, l’importante è non montarsi la testa. Ma non si corrono rischi: ha la testa sulle spalle. Deve stare sereno ha delle doti fisiche che ricordano Vieira, tecnicamente è forse pure più forte, ma la carriera di Vieira deve ancora farla! Ha un futuro roseo, vedo in lui la giusta sfrontatezza che non è arroganza, ma coraggio. Non ha paura di mettersi in mostra, di osare, ma è umile. Vuole giocare sempre e io gli dico: tranquillo Paul, occasioni non ti mancheranno. E maturo: all’estero è più facile crescere, forse perché ci sono meno pressioni che da noi. Se la Juve ha fatto bene a prendere Pogba al posto di Verratti? Sono completamente diversi. Paul può fare ogni ruolo a centrocampo, Verratti è più regista. Mi spiace vederlo al Psg, ma sono sicuro di una cosa: sarà la sua fortuna. In Italia avrebbe rischiato di perdere occasioni importanti.