Marchisio: “Juve-Napoli importante a livello psicologico”

Raggiunto da Mirko Graziano della ‘Gazzetta dello Sport’, Claudio Marchisio ha anticipato alcuni temi della sfida di domani allo Juventus Stadium: Juventus-Napoli è il big match del momento, mercoledì sentivo tanto dolore, ma adesso sono a posto. Ci sarò. E’ importante, non certo per lo scudetto, la strada è ancora troppo lunga. Ma a livello psicologico i tre punti ci servirebbero a “sgasare” il Napoli, a togliergli un po’ di fiducia, a impedire che l’ambiente da quelle parti si carichi troppo. Il Napoli cresce anno dopo anno, è migliorato tantissimo, oggi è una realtà importante e se prende ulteriore fiducia potrebbero essere problemi per noi. Non c’è timore di interrompere la striscia positiva, anche in caso di sconfitta una serie simile verrebbe ricordata nella storia del calcio. Resterebbe comunque qualcosa di pazzesco. E in ogni caso, non abbiamo nessuna intenzione di interromperla. Nella gara secca può succedere di tutto, in un cammino più ampio dico Juve: secondo me siamo superiori per giocatori, storia e abitudine a vincere. Ma occhio, perché loro stanno crescendo e con la Coppa Italia hanno pure iniziato a vincere… Che aiuta a vincere. Siamo tutti abituati, sia noi sia i giocatori del Napoli alle fatiche delle Nazionali e comunque certe sfide aiutano a dimenticare stress e fatica. Concentrazione e motivazioni arrivano automaticamente. Semmai, sarebbe più complicato affrontare una medio-piccola: lì c’è il rischio di sottovalutare una squadra che invece che pensa solo a te da una settimana.\r\n\r\nAd oggi il campionato dice che per lo scudetto è corsa a due…\r\n

Sarò sincero il primo scorcio di stagione dice corsa a due. Siamo le squadre migliori, più organizzate, complete. Juve e Napoli praticano in effetti il gioco più convincente. Detto ciò, guai e sorprese sono dietro l’angolo, e Inter, Milan, Lazio e Roma vanno rispettate. La figuraccia del Napoli a Pechino? “Ho pensato che il nostro calcio aveva perso un’altra occasione agli occhi del resto del mondo. Con i giocatori del Napoli il rapporto è splendido, in certi casi i giocatori devono obbedire, e basta. Le decisioni arrivano dall’alto. Noi dobbiamo pensare al campo. Mazzarri? Ognuno risponde delle proprie opinioni, ha il diritto di pensarla come vuole. È stata una partita che per noi è diventata in effetti più semplice dopo le espulsioni, ma ho sentito parlare di un Napoli che undici contro undici avrebbe sicuramente vinto. Ecco, qui non ci sto. Sono andati due volte in vantaggio, noi li abbiamo ripresi sempre con il gioco. La partita l’ha fatta la Juve, mentre il Napoli ha agito solo di rimessa. A volte non bisognerebbe fermarsi agli episodi”.

\r\nNei giorni scorsi c’è stata una polemica scatenata da alcune dichiarazioni di Antonio Cassano:\r\n

Non mi va di fare polemiche con Cassano – replica Marchisio -. Posso solo dirgli che alla Juventus la mentalità è unica: la squadra viene prima di tutto. Questo ci insegnano fin dal primo giorno. E da qui è passata gente come Zidane e Del Piero. Soldatini? No, grande gruppo, grande squadra.

\r\nInfine, alcune considerazioni sulla Nazionale azzurra:\r\n

La Nazionale è il massimo. Per me lo è. Non c’è bimbo che non sogni di vincere il Mondiale. Un torneo che spesso sfugge anche ai migliori giocatori di sempre. Si gioca ogni quattro anni, e l’attimo va colto. Non ci dovrebbe essere nulla di più importante della Nazionale, ma da noi si va troppo veloci col pensiero e si è finito per parlare di Juve-Napoli prima ancora che si giocassero due gare delicatissime in vista della qualificazione mondiale. Assurdo. Della polemica nata attorno a Buffon nemmeno ne parlo: ridicola. Questa Italia è un gruppo splendido, che gioca da club grazie al lavoro di Prandelli. La svolta c’è stata prima dell’Europeo, quando abbiamo perso malamente con la Russia. Quella sera, in Svizzera, è nata l’Italia vicecampione d’Europa. E ora non dobbiamo fermarci, bisogna portare al più presto a casa la qualificazione mondiale, perché i molti giovani italiani che spingono da dietro mi danno fiducia in vista di Brasile 2014.