Mancini e il palmares di cartone (Ovvero le ragioni per cui non può allenare la Juventus)

In questi giorni è capitato di leggere più volte il nome di Roberto Mancini accostato alla Juventus. La maggior parte dei tifosi bianconeri ha pienamente coscienza che quest’uomo non può esser il nostro futuro allenatore per svariati motivi, ma qualcuno , in verità pochi, lo ritiene un’opzione praticabile. Andiamo quindi a spiegare a costoro perché si sbagliano e chi è in verità Roberto Mancini.

La prima considerazione per cui non può allenare la Juventus è semplice e basterebbe da sola a giustificare le nostre argomentazioni. E’ una questione di pura coerenza. Può il Presidente Andrea Agnelli che vuole indietro i suoi scudetti far allenare la propria squadra da un mister che proprio uno di quegli scudetti, il famoso ‘’cartonato’’, ritiene legittimamente vinto? Direi proprio di no. ‘’…  vinto meritatamente e onestamente e di cui siamo orgogliosi. Perché la Juve faceva cosa non pulite’’, ebbe a dire a suo tempo Mancini. La seconda considerazione consiste nel fatto che Mancini ancora ci deve spiegare come mai sapesse molto tempo prima del processo sportivo dello scoppio di Calciopoli: ‘’Moggi dovrà rispondere molto presto a giudici di tante cose’’. Ricordate?

La terza considerazione, e qui veniamo al meglio, è che si tratta di un allenatore obiettivamente sopravvalutato, con un palmares ‘di cartone’. E lo analizziamo punto per punto. Innanzitutto inizia ad allenare senza averne i requisiti (il patentino da allenatore ): riesce ad aggirare le regole fra la protesta generale di molti allenatori, ma di fatto inizia senza esserne autorizzato. Qualcuno obietterà che si può esser un buon allenatore pure senza aver fatto il corso a Coverciano. Certo, può essere, ma le regole sono altre. Si può essere pure un buon pilota senza avere la patente o un buon autista senza avere l’abilitazione al trasporto o un buon dentista senza avere la laurea. Tutto si può essere, peccato ci siano delle regola da rispettare e la legge dice che prima prendi la laurea e poi puoi fare l’avvocato o il medico e non viceversa. Mancini inizia la sua carriera da allenatore e vince 4 Coppe Italia in un periodo in cui della Coppa Italia non frega niente a nessuno: tutti fan giocare le riserve e la Juve risparmia spesso Buffon per Chimenti, tanto per dire… Oltretutto, la Coppa Italia non fa tanto curriculum altrimenti rientrerebbero nel novero dei papabili pure Delio Rossi e Guidolin, che le han vinte assolutamente da outsider o anche il solo Spalletti, vincitore di un paio di edizioni. Mancini vince 2 Supercoppe italiane, una nel 2005 per 1-0 ai tempi supplementari dopo che era stato ingiustamente annullato  il gol vittoria a Trezeguet per un fuorigioco inesistente nei tempi regolamentari  (arbitro lo ‘’juventino’’ De Santis), e ne vince un’altra nel 2006 contro la Roma . Finale che non avrebbe neppure dovuto disputare perché arrivato terzo in campionato, ma che gioca a discapito della Juventus per la farsa di Calciopoli.

Veniamo ai campionati . Mancini con l’Inter ne vince 3 (si fa per dire). Il primo a tavolino  arrivando terzo dopo Juve e Milan che verranno punite per Farsopoli. Il secondo lo vince con tutte le altre concorrenti penalizzate: Milan, Lazio , Fiorentina partono ad andicap, la Juve in B e la Roma, alle prese con una grossa crisi finanziaria che non gli permetterà di fare una campagna acquisti potenzialmente da scudetto. Infatti, mentre l’Inter si rinforza con gli juventini Ibrahimovic  e Vieira, la Roma acquista Cassetti, Wilhelmson, Pizarro e Tavano. Il terzo campionato, quello giocato quasi ad armi pari con gli altri, Mancini lo vince all’ultima giornata sulla Roma dopo aver rischiato seriemente di perderlo. Alla fine dei primi tempi è la Roma in testa al campionato, ma sistemerà le cose, realizzando una doppietta, lo ‘juventino’ Ibraihmovic che senza Calciopoli non sarebbe mai andato all’Inter. Questo campionato è ‘’tristemente’’ famoso anche per una serie incredibile di favori arbitrali per l’Inter, fra rigori regalati e non dati (inizia la serie di un anno è più senza rigori che si protrarrà con Mourinho), con una Juventus neopromossa e super penalizzata dagli arbitri (vedi Napoli – Juventus con i due rigori inventati da Bergonzi – proprio lui – e un intero girone di andata senza nemmeno un rigore a favore).

Ma non è finita qui, poiché il meglio di sé Mancini lo dà in Champions League. In Coppa Campioni, Mancini riesce ad esser eliminato per 3 anni di fila da squadre assolutamente alla portata e cioè Villareal, Valencia e Liverpool. Uscendo per giunta sempre malamente nonostante il predominio in campionato.

Veniamo alla sua esperienza al Manchester City. Mancini subentra a Hughes a stagione in corso, dopo esser stato fermo per un certo periodo preferendo il lauto stipendio che ancora gli corrispondeva il signor Massimo Moratti: obiettivo dichiarato arrivare quarti e qualificarsi in Champions League. La squadra è qualcosa di più di una buona compagine, ne fanno parte diversi nazionali come Given, Tourè , Bridge, Kompany, Wright Phillips, Jhonson , Ireland, Petrov , De Jong, Bellamy e alcune stelle come Tevez, Adebayor, Robinho. Non ci riesce, arriva quinto, battuto nell’incontro decisivo dal Tottenham, squadra sulla carta inferiore alla sua. Tuttavia Mancini viene riconfermato. La squadra viene ulteriormente rafforzata con Kolarov, l’altro Tourè, Millner, David Silva, Balotelli. L’obbiettivo dichiarato questa volta è provarci per la vittoria finale in Campionato e in Europa League. A gennaio arriva anche Edin Dzeko anche se parte Adebayor. In Europa League il City viene eliminato dalla Dinamo Kiev ai quarti, altra squadra non di certo irresistibile. E’ bene ricordare che questo nientepopodimenoche Mister non ha mai fatto una semifinale di coppa in vita sua. In campionato al momento è quarto lontanissimo dai primi e insidiato da Totthenam e Liverpool.  E’ in finale di F.A Cup: in semifinale ha eliminato i cugini del Manchester United che però è primo in campionato e praticamente in finale di Champions. La coppetta nazionale probabilmente hanno deciso che potevano lasciarla ad altri. Ultima considerazione, ma non per questo meno importante: a fronte di questo palmares in verità  abbastanza pessimo, Mancini guadagna quanto se non più di un Capello, un Lippi un Hiddink, un Mourinho… Si parla di cifre fra i 5 milioni e i 7 milioni di euro a stagione. Obiettivamente troppi.