Mafia russa: parte un indagine UEFA sulle partite di Zenit, Bayern e Rangers

La Uefa si è messa in contatto con l’Audiencia Nacional e la Procura anticorruzione di Madrid per uno scambio di informazioni sull’eventuale «vendita» di partite di campionati europei – non di questa stagione – da parte della mafia russa. Secondo quanto pubblica oggi il quotidiano ABC, il primo incontro è avvenuto lo scorso 30 aprile fra alti dirigenti dell’organismo calcistico e gli inquirenti dell’inchiesta sulla mafia russa. Una delle squadre sulle quali la Uefa avrebbe chiesto informazioni è il Bayern di Monaco, che comparirebbe in intercettazioni telefoniche effettuate dalla Guardia Civile nell’ambito dell’operazione «Troika» contro la mafia russa in Spagna. Realizzata nel giugno del 2008, l’operazione portò all’arresto, fra gli altri, dei presunti capi mafiosi Gennadi Petrov, Leonid Khistoforov e Vitali Izgilov. Dalle conversazioni telefoniche, riportate il 1 ottobre del 2008 dai quotidiani ABC ed El Pais, si evincevano indizi di una possibile combine nella semifinale della Coppa della Uefa di quell’anno, in cambio di 50 milioni di euro per la prima partita, che si concluse con l’umiliante vittoria per 4-0 dello Zenit di San Pietroburgo – la città d’origine di Petrov – sul prestigioso Bayern di Monaco. Successivamente, lo Zenit si impose al Glasgow Ranger nella finale celebrata a Manchester per 2-0. Nelle intercettazioni, secondo le fonti, Gennadi Petrov e Leonid Khristoforov si riferiscono alle partite in un modo che suggerisce un evidente intervento della mafia russa in una possibile combine. Al punto che il giudice Baltazar Garzon, dell’Audiencia Nacional, decise all’epoca di stralciare parte dell’inchiesta, inoltrando il contenuto alla procura di Berlino, che a sua volta ha avviato indagini al riguardo. La Uefa ha deciso di costituirsi parte civile nella causa, in cui è rappresentata da un legale spagnolo.\r\n\r\nCredits: Calcionews24\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it