Ma che calcio è questo?

(Di Gaver) Vorrei tanto poter parlare di calcio giocato, dar credito alle mie fantasie e dar sfogo a dei pensieri che viaggiano alla ricerca di quella spettacolarità sempre più latitante sui rettangoli di gioco, ma non riesco proprio a distogliere la mia attenzione dalle tante notizie, spesso sottaciute o sottovalutate, che quotidianamente giungono dal mondo del pallone, sovente dal panorama calcistico di casa nostra.\r\nPer anni ci han riempito la testa con la teoria, alquanto spicciola, della Juve padrona in quanto figlia del potere o diretta emanazione di un fantaoscuro modo di interpretare i propri diritti, assicurandosi sempre e comunque i servigi di arbitri e federazioni varie.\r\nPerò, dato che spesso, anzi sempre, mi piace andare a fondo nelle considerazioni, cerco (coi miei limiti per carità) di svestire i panni da tifoso e di osservare tutto con occhi evidentemente distaccati e, per quanto garantito dalla mia natura umana, onesti.\r\n\r\nDo per scontato (seppur non credendovi molto) che la Juve in passato sia potuta essere epicentro di attenzioni particolari da parte della classe arbitrale, evidentemente non estranei a quella sudditanza psicologica mai fino in fondo esaminata.\r\nE passo oltre, convinco me stesso che la juventinità sia stata macchiata a volte da alcune decisioni pro troppo rimarcati, ma allo stesso tempo non posso esimermi dal guardarmi intorno, non posso a questo punto evitare di incrociare i dati in mio possesso sui presunti favori arbitrali alla Juve e confrontarli con quanto accaduto alle altre società.\r\nBeh, a primo impatto non saprei davvero da dove iniziare, poi però lo spunto me lo da la cronaca dei giorni nostri, ragion per cui mi trovo forzatamente costretto a scegliere tra le due capitali del nostro paese, la ricca Milano o la politica Roma; per ragion di ospitalità, visto l’imminente incontro, opto per la sponda del Tevere, per il Po ci sarà tempo.\r\nVero, delle esternazioni fatte in un libro non sono oro colato, ma congiuntamente mi chiedo anche perché quanto dichiarato da Almeyda in questi giorni non sia attenzionato al pari delle tante notiziole sovradimensionate che han sempre accompagnato i racconti sulla Juve; se Buffon esterna un pensiero comune un po’ a tutti i calciatori è scandalo, se Almeyda ammette candidamente che la partita che regalò alla Roma l’ultimo scudetto era concordata allora tutti a far finta di nulla, in primis le solite radioline e testate romane, le stesse che volevano Buffon e Bonucci fuori dalla Nazionale per fatti poi rivelatisi inconsistenti o addirittura inesistenti. Dove sono ora questi signori? Ai quali chiedo anche cosa pensino, a posteriori, della famosa regola sugli extracomunitari cambiata in corsa sempre nello stesso torneo 2001, regola  che consentì a Nakata di giocare (e segnare) nel 2-2 quasi decisivo contro la Juventus; ma so già che sarei tacciato di estremismo… però, a parti invertite, come avrebbero reagito loro? Ve lo dico io: petizioni, interrogazioni parlamentari, sondaggi su giornali e radioline, denuncie alle associazioni dei consumatori ecc … e la mia non è ironia!\r\nE questo solo per citare gli ultimi episodi teverini giallorossi; dall’altra parte invece, mi basta solo pensare che la Lazio è stata in mano a chi ha ordito il crac Cirio, costato ai consumatori milioni di risparmi, mentre con quegli stessi risparmi, han scritto da più parti, si pagavano stipendi e premi dei calciatori biancoazzurri.\r\nA voi le considerazioni ma, vi chiedo, se l’avesse fatto Agnelli con la Fiat? Cosa sarebbe successo? Ancora oggi riempirebbe pagine di giornali, mentre il caso Cirio è ormai di interesse solo per quei disgraziati che ci han rimesso soldi. Guardate poi come son stati capaci di tirare in ballo la Juve nell’affaire Marchionne-Della Valle, senza che la società bianconera c’entri qualcosa, ormai sulle proprie gambe dal 1994.\r\n\r\nA Milano invece, sponda nerazzurra, si è invece molto più artisti, molto più fini, li l’ingegno viaggia su binari preferenziali,è tutto un fai da te che poco spazio concede all’imprenditoria esterna visto che li, da buoni impresari, si son sempre fidati delle risorse presenti già in casa. Ed ecco che la security Telecom (Tronchetti Provera, cda Inter) spiava per conto dell’Inter, o la società del buon Cipriani, spiava sempre per conto dell’Inter, allargando i propri orizzonti un po’ su tante figure facenti parte del panorama calcistico Italiano, da Moggi a Gea a Giraudo a Vieri a De Santis a Foti ecc ecc.\r\nIo mi chiedo, semplicemente, con quale diritto? Se in questi giorni un giornalista, opinabile quanto si vuole, rischia la galera per la pubblicazione di un articolo in fondo non scritto da lui ma pubblicato dal proprio giornale, non vi sembrano invece ben più gravi le situazioni concernenti la gestione della sicurezza Interista? Una gestione molto ma molto personalistica.\r\nSenza poi voler rivangare il Guido Rossi (ex cda Inter) alla guida Figc in un modo e in un momento molto ma molto particolari, dei quali sinceramente l’Inter non può certo dire di non aver fruito alcunché.\r\nPoi magari scopri dopo anni, sempre dopo almeno 5 (prescrizione docet) che all’epoca parecchie intercettazioni furono sottaciute, che addirittura erano ben più gravi i reati contestabili a Inter (& Milan); ma ormai il tempo è andato, che fai? Riapri il caso? No di certo, in Italia tutto è figlio di un momento, un momento che però deve essere sempre e comunque di interesse per qualcuno.\r\nPiccolo inciso: il Milan, per esempio, ebbe una squalifica perfettamente calzante con la sua partecipazione alla coppa… che dopo vinse! Splendide coincidenze temporali e numeriche. Che però han cambiato la storia.\r\nE per anni, poi, ci siamo sentiti dire del “drogato…dopato….”, da chi?\r\nDa chi non ha mai approfondito le candide ammissioni di Cauet e Georgatos che parlarono di fatti di doping laddove giocarono, da chi non ha mai chiarito la non partecipazione ad un controllo antidoping di Gattuso, da chi allenò la squadra dei pelati Cirio, squadra che, secondo le ammissioni di gente come Favalli o Negro, prendeva regolarmente creatina (corriere.it), sostanza poi demonizzata accanto alla Juve.\r\nMa naturalmente, se sei della Juve, non puoi chiedere spiegazioni, hai un peccato originale (per cosa poi?) da espiare, a prescindere.\r\n\r\nUn’ultima considerazione sui tanto decantati torti arbitrali: in Palermo-Napoli rigore non dato per fallo di Maggio su Cetto, in Napoli-Parma 1 gol e mezzo in fuorigioco a favore del Napoli, ieri in napoli-lazio ennesimo gol in fuorigioco concesso al Napoli, seppur sul 2-0.\r\nScandalizzatevi, ogni tanto, abbiate almeno l’accortezza di tacere perché l’indecenza non è una virtù, ma una condizione che spinge l’animo umano ad un istante di vergogna; di tali condizioni ne sto vedendo fin troppe.