La Stampa: Juventus unica eccezione in un calcio italiano al bivio

La Stampa di oggi, parafrasando Mino Raiola, afferma che il nostro un paese non è (più) per top player . Difatti il manager di Ibra&Co. afferma lapidario: «Non ce li possiamo più permettere, il nostro calcio ha perso il suo fascino». In effetti, Da Balotelli a Ibrahimovic, è stato proprio lui un precursore dell’export calcistica di casa nostra. Ma c’è anche il dubbio che certe operazioni siano solo per pochi, con le gerarchie nazionali che si vanno ridisegnando, anche perchè lo stesso Raiola prima era un affezionato di via Turati, casa Galliani, mentre da gennaio è amico di Marotta grazie alla presentazione di Pavel Nedved. Il detto «Seguite i soldi», a quanto pare, non era valevole solo per gli investigatori del Watergate.\r\nIndizio importante: l’emiro di Parigi ha fatto compere (ma proprio non a saldo) a Milano con Ibra e Thiago Silva, ma ha invece trovato la saracinesca abbassata a Torino. Difatti i 25 milioni per Vidal non sono bastati a far vacillare la dirigenza della Juve, “grazie, non è in vendita.\r\nDiversi indizi anche per gli acquisti: a maggio Robin Van Persie si fece un giretto sotto la Mole e non a Milano e l’ammissione di Galliani ”scordatevi i top player”, ha fattivamente avviato i contatti per Matri.\r\nIl top che invece tenta di inseguire Beppe Marotta, che sta monitorando molto strenuamente Van Persie, Jovetic, Suarez e Cavani.\r\nSe cerchi informazioni su certi prodotti significa che pensi di poterteli permettere, altrimenti non avrebbe senso entrare in certe boutiques.\r\nLa differenza sta nei conti, soprattutto.\r\nLa Juve è reduce da Calciopoli, che ha di fatto dilapidato il bilancio bianconero, ma che ora si sta riassestando. Tradotto in fatti, in un paio di stagioni, la juve ha ristrutturato la squadra tenendo sotto controllo il monte-ingaggi e le spese, fatta eccezione per il grande investimento di avviamento stadio. E proprio dallo stadio che incrementerà i ricavi, destinati a valere il triplo rispetto al vecchio Delle Alpi.\r\n\r\nOltre ai guadagni Champions League, che la Juve non contabilizza dal 2009, la diminuzione del Costo degli stipendi e gli ammortamenti bianconeri, previa qualche cessione (Melo e Krasic), lasciano ben sperare.\r\nIl Milan ha 168 milioni di ingaggi e l’Inter, 167, mentre i  bianconeri 122.\r\nQuesto non significa via libera per spese folli, ma dic ertom possibilità di guardare con possibilismo a certi giocatori ormai vietati alle altre Italiane.\r\nCome Jovetic dal cartellino importante o Van Persie dallo stipendio esoso.\r\nE proprio l’Olandese resta in auge, nonostante ieri Sir Alex, dal «Daily Mirror», ha affermato che il bomber Arsenal giocherà con i Red Davils per la cifra di 20 milioni di sterline, circa 25 milioni di euro.\r\nA dire il verto l’offerta dello United sarebbe di poco più di 16 milioni di sterline, cioè poco più di 21 milioni di euro.\r\nUn prezzo cui la Juve può ambire, perché il guaio resta l’ingaggio di Robin.\r\nProblema inverso invece per Stevan Jovetic, che ha un ingaggio abbordabile, circa 2 milioni di euro più bonus, ma un cartellino elevato, ovvero 30 milioni.\r\nValore certamente intrattabile (Marotta docet), a meno che non venga inserita qualche contropartita, da Quagliarella a Pazienza a Marrone che sia, cosa questa che per ora la Fiorentina rifiuta.\r\nCome sempre sarà decisiva la volontà del giocatore; e su questo i bianconeri sono in ottimistica attesa.\r\nNessuna speranza (sembra) per Cavani, seppur sponsorizzato da Caceres, ma De Laurentis è stato epigrafico: «Solo due sceicchi possono comprarlo».\r\nAl momento non sembra che Marotta abbia trovato pozzi di petrolio.