La sconfitta di Abete: record di stranieri nel campionato 2010-11

Non cambia nulla. La nuova norma sulla riduzione del numero degli extracomunitari (e di riflesso degli stranieri) nel campionato italiano, quasi un diktat monocratico del presidente Figc Giancarlo Abete, non è servita a nulla. Varato immediatamente dopo il fallimento mondiale, come reazione alla pessima prova di qualità e quantità offerta dagli azzurri e all’allarme rosso scattato riguardo alla bontà dei nostri vivai, il “decreto” prevede la possibilità di comprare un solo extracomunitario per squadra, tra l’altro solo in sostituzione di uno già presente. Lega Calcio e Federcalcio erano andate immediatamente allo scontro: taglia le gambe alla serie A, sentenziarono allora i club, “è la più grande cavolata che si possa fare. È un provvedimento fatto da incapaci. Chi ha preso questa decisione deve andare a casa”, tuonava Zamparini, presidente del Palermo. Con la scusa di voler rilanciare i giovani italiani, il rischio paventato era quello di affossare i club che non possono più acquistare calciatori non Ue.\r\nRisultato? Gli stranieri in Italia sono più dell’anno passato. In particolare, i venti club della massima serie hanno tesserato alla fine del mercato estivo 249 “forestieri” contro i 233 della stagione 2009/10. Ininfluente il fatto che le facce nuove, quest’anno,siano 72 contro gli 80 di dodici mesi fa. È la prova che i club si sono mossi (e saputi muovere) in almeno relativa tranquillità, mettendo a segno affari come al solito. Alla faccia di quanti sottolineavano come (anche prima di questa decisione) la legislazione italiana fosse la più rigida d’Europa.\r\nI campionati che pongono limiti all’ingresso degli extracomunitari sono pochi, ma tutti con maglie molto più larghe delle nostre, come la Liga spagnola, che consente l’ingaggio di 4 extracomunitari all’anno più 2 in sostituzione di altrettanti già presenti; in Austria si possono ingaggiare 7 extracomunitari, in Svizzera 10, mentre nella fortissima Premier League, in Bundesliga o in campionati minori come quello irlandese, olandese, belga e svedese non c’è alcun limite.\r\n\r\n(Credits: Libero)