La responsabilità oggettiva ha i giorni contati, ma nel 2006…

(Di Mirko Nicolino) “Dobbiamo rivedere la norma della responsabilità oggettiva e presentarci serenamente ai processi”. Il presidente della Serie B Abodi rende pubblico il progetto che il ‘palazzo’ sta preparando da tempo e per il quale bisogna fare in fretta poiché i processi stanno per cominciare. Troppe le squadre coinvolte nello scandalo del calcioscommesse, quindi, visto che un’amnistia sarebbe impopolare, si pensa di stangare i calciatori ma di non penalizzare le squadre. “Le società non possono rispondere di responsabilità di singoli tesserati”, è il succo della questione. Ci può stare anche bene, ma ancora una volta la politica del pallone italiano dimostra di non sapere cosa sia la parità di trattamento. Secondo quanto scritto dalle procure di Cremona e Bari (i cui falconi porteranno a nuovi deferimenti tra qualche giorno) sono stati alterati i risultati di numerose partite. Con o senza il coinvolgimento delle società? Lo scopriremo solo vivendo. Ma se i club fossero coinvolti, giusto punirli e duramente facendo uso della responsabilità oggettiva.\r\n\r\nA questo punto, non mi è possibile esimermi dal fare un po’ di dietrologia. Non posso non chiedermi come mai nel 2006 nessuno invocò la cancellazione della responsabilità oggettiva dei club coinvolti in Calciopoli. Sempre che qualcuno sia colpevole di qualcosa (mi rifiuto di accettare la sentenza sportiva sommaria figlia di un processo di 20 giorni, mentre il processo penale è solo al primo grado), le sentenze sono comunque chiare. Quella di Sandulli dice che “non è stato alterato il risultato di alcuna partita”, mentre quella della Caloria a Napoli fa eco con un “nessun comportamento ha avuto riscontro nell’alterazione delle partite”. E perché allora la Juventus ha pagato per colpe (ripeto, sempre che ci siano) non sue? Di cosa sarebbe responsabile la società Juventus che non ha mai alterato alcun risultato?\r\nNel Paese dei Giralaruota – parafrasando una pellicola di imminente uscita – è possibile tutto e il contrario di tutto. Ma soprattutto, vige sempre quella regola di ottocentesca memoria: “le regole con i nemici si applicano, con gli amici si interpretano”.\r\n\r\nE non finisce qui, poiché la federazione si appresta a preparare una norma ad hoc per non permettere alla Juventus di inserire sulle maglie la terza stella per il 30esimo scudetto. Dopo la doppia radiazione di Preziosi scomparsa come per magia, e Moggi radiato con un mini processo istituito per l’occasione (scommettiamo che questo istituto non verrà mai più utilizzato per radiare nessuno?), sarebbe un ulteriore testimonianza della malafede che impera nel palazzo. Uno schifo del quale non si intravede la fine.