La lettera del tifoso Cart64: “Dopo Farsopoli il calcio non è più uno sport”

E’ triste constatare come ciò che dovrebbe essere passione sportiva, gioco e spirito d’aggregazione si sia purtroppo ridotto a odio e motivo di divisione senz’appello. Io sono uno juventino di vecchia data e ho avuto amici di varie fedi calcistiche differenti dalla mia, durante le partite gli sfottò e le battutacce erano leciti e spesso divertenti. Ma qualcosa è cambiato.\r\nDal 2006, l’anno della condanna burla (perché di questo si tratta…), noi juventini siamo stati dati in pasto ai leoni come i cristiani nel Colosseo, colpevoli di ogni nefandezza sportiva e non degni di esistere, paragonati ai mafiosi, sinonimo di ladri. E tutto ciò con l’avallo della stampa, delle istituzioni sportive, politiche e del mondo mediatico in generale. Persino all’estero hanno cominciato a guardare noi juventini con sospetto, del resto in Italia chi non tifa Juventus è notoriamente più antijuventino che tifoso della propria squadra e la cassa di risonanza di quella formidabile campagna mediatica diffamatoria chiamata “Calciopoli” ha dato i suoi frutti rovinando la reputazione della Vecchia Signora anche fuori dall’Italia, e poco importa se un mese dopo la nazionale italiana allenata da un ct juventino ha poi vinto la finale mondiale in cui giocavano otto juventini dall’una e dall’altra parte. Una Vecchia Signora che appena qualche anno prima aveva contribuito\r\na rendere importante il nome dell’Italia calcistica in Europa con ben quattro finali (di cui tre consecutive) di Champions League in appena otto anni (e lì dov’erano i favori arbitrali?).\r\nTanti nemici tanto onore, è vero. Com’è vero che da sempre nessuno è profeta in patria anzi… Le vittorie bianconere (soprattutto in patria) nella sua storia secolare hanno frustrato gli avversari trasformandoli in nemici giurati. Del resto uno dei peggiori difetti del calcio nostrano è quello di non riconoscere mai il valore dell’avversario, semmai cercare sempre una giustificazione alle proprie disgrazie sportive magari delegittimando gli altrui successi. Insomma se perdo non è mai colpa mia, è sempre di qualcun altro!\r\nHo trascorso gli ultimi quattro anni dovendomi giustificare perché sono juventino, come fosse una macchia alla mia persona, dovendo subire tutto il disprezzo degli altri sportivi benpensanti, quelli onesti, ho dovuto passare questi quattro anni come se gli altri cento e passa di storia bianconera fossero spazzatura di cui doversi vergognare perché insozzati dall’ombra del sospetto.\r\nEppure dal 2006 in poi non mi pare che la classe arbitrale sia stata indenne da errori, anche eclatanti, anzi. Ovvio che ora nessuno pensi ad un complotto ordito dalla “cupola bianconera”, sono semplici errori umani e gli arbitri sono uomini.\r\nOra dal processo di Napoli emerge una realtà ben diversa.\r\nCiò non mi consola: il danno all’immagine della Juventus nel mondo non potrà mai più essere cancellato, i nemici non cambieranno mai idea nemmeno di fronte all’evidenza, una società che non si è voluta difendere quando doveva farlo per giochi di potere interni, un danno economico di decine di milioni di euro che non rientreranno più, una squadra formidabile (quella di Capello) che venne smantellata e privata dei giocatori più forti venduti a prezzi di saldo a società concorrenti, la beffa di due scudetti vinti sul campo tolti di cui uno regalato alla squadra degli “onesti” interisti da quell’onest’uomo interista di Guido Rossi e, per finire, la condanna alla serie B.\r\nMa questo non è nulla, il peggio è parlare di sport, di calcio e non avere il riconoscimento del proprio valore, soltanto perché si ha la “colpa” di tifare bianconero.\r\n\r\nCart64\r\n