La Grande Gufata: scatta la notte del tifo contro

«Non sono per niente sportivo, e tifo contro chiunque non indossi la maglia bianconera. E non sono il solo: se l’Inter perde la finale di Champions è sicuro che i nostri soci daranno il via ai festeggiamenti». Giampiero Paradiso, presidente dello Juventus Club di Rivoli, esce allo scoperto. «Caroselli per le strade? Invasione del centro? Non abbiamo organizzato nulla, ma solo perché porta male: a parlarne troppo si rischia di tirare la volata ai nerazzurri, cosa che non vogliamo assolutamente fare».\r\nDopo anni di quiete, interrotta solo dai cortei dell’estate 2006 per l’Italia campione del mondo, piazza San Carlo e dintorni potrebbero tornare sulla ribalta del tifo. «Contro», però, visto che negli ultimi anni il palmares della Juve non è cresciuto. E quando è successo, come nel 2005 e 2006, i bianconeri sono stati privati dei successi ottenuti sul campo.\r\nIl tifo organizzato, almeno a parole, è prudente. «La sconfitta dell’Inter ci lascerebbe del tutto indifferenti», è l’affermazione di facciata di Carlo Perruquet, presidente del Forza Juve Fans Club, storico tifoso bianconero. Tanto di facciata che, con un sorriso, rivela la sua verità: «Fosse una squadra italiana, faremmo un tiepido tifo. Ma visto che è composta solo da stranieri, pollice verso: se perde è meglio, inutile nascondersi. E se ciò succedesse, qualcuno dei nostri gioirà a modo suo, così come credo faranno i ragazzi della curva, che non possono aver dimenticato gli ultimi cortei contro di noi. Pan per focaccia, dunque, anche se temo che alla fine la spunterà l’Inter».\r\nIl Club Torino Doc di Claudio Conti, almeno a parole, sembra su una posizione più attendista. «I nerazzurri sono i nostri più acerrimi nemici, ma intendiamo rispettare i valori sul campo. Per ora non abbiamo pensato ad eventuali manifestazioni di giubilo». Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda è Andrea Scilipoti, presidente dello Juventus Club Primo Amore: «Tifo sempre per le squadre italiane, anche se si chiamano Inter. Ma di sicuro anche da noi saranno molti quelli che guferanno contro. E’ un po’ come la volpe e l’uva: ai nostri iscritti piacerebbe essere a Madrid, a tifare per la propria squadra, e non potendolo fare cercano di portare male ai rivali degli ultimi anni».\r\nA star lontana dal centro, ed è quasi un paradosso, potrebbe essere l’ala più dura del tifo organizzato. «Noi ci stiamo concentrando sulla marcia del 29 maggio, non abbiamo tempo per queste cose», dice Stefano, uno dei responsabili dei Drughi. «Nell’occasione ricorderemo i 39 morti dell’Heysel, nel venticinquesimo anniversario della tragedia di Bruxelles, ma faremo sentire la nostra voce anche in merito agli scudetti che ci sono stati rubati. Ma se qualcuno andrà a festeggiare il possibile insuccesso dei nerazzurri, certo non glielo impediremo. Io la partita non la guardo: oggi ho di meglio da fare, perché qualsiasi cosa è meglio dell’Inter».\r\n\r\nCredits: LaStampa.it\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it