Khedira: “Alla Juve si lavora come con Guardiola”

Sami Khedira, centrocampista tedesco della Juventus, ha rilasciato oggi una lunga intervista al quotidiano ‘Bild’: ecco gli spunti più importanti

Sami Khedira, centrocampista tedesco della Juventus, ha rilasciato oggi una lunga intervista al quotidiano ‘Bild’. Tanti i temi toccati dall’ex Real Madrid, cui i giornalisti del suo Paese chiedono innanzitutto del cambio di panchina al Bayern Monaco.\r\n\r\n“So come è fatto Ancelotti: dà molte, molte, molte libertà – ammette Sami – . Fa così perché vuole che i suoi giocatori siano creativi. Non ho mai lavorato con Guardiola ma penso che con lui invece ci siano regole molto ben stabilite. Il cambiamento è forte. Io con Carlo mi sono trovato molto bene e le sue vittorie parlano per lui. Non è il tipico italiano. Carlo è stato influenzato dalle sue esperienze all’estero”.\r\n\r\nA quale dei due stili assomigli di più la Juventus? Khedira non ha dubbi: con Allegri si lavora più come con Guardiola…\r\n\r\n“Credo che alla Juve lo stile sia più simile a quello di Pep che al suo: allenamento intenso, molta video-analisi, molta tattica. Cerco di apprendere il meglio da qualsiasi esperienza. Imparare le nuove culture per me è un regalo”.\r\n

Khedira: “A Torino come a casa”

\r\nUna risposta che spiazza un po’ chi sostiene che Allegri sia poco attento alla tattica e lasci molto liberi i calciatori durante le partite. Quanto al suo adattamento in Italia, l’ex Stoccarda ammette non ci siano state difficoltà:\r\n\r\n“Non esistono più i tipici italiani o i tipici tedeschi. Basta andare al ristorante, che sia Torino o Stoccarda, per vederlo. Seduti accanto a voi ci saranno persone di nazionalità diverse. Rimangono però dei punti fermi.  Suonerà banale – sottolinea – , ma ogni nazione nella quale ho vissuto ha le proprie tradizioni. Un giorno, appena arrivato al Real Madrid, chiamai un tecnico della Tv. Sarebbe dovuto arrivare alle 10. Da tedesco ero abituato che sarebbe arrivato alle 9.55, in realtà arrivò alle 17. Gli dissi che non si faceva così. Lui mi rispose che dovevo essere contento che fosse venuto. Pensai che la mentalità in città sarebbe stata simile a quella madrilena. In realtà a Torino si è più vicini alla mentalità tedesca. Sono tutti molto puntuali, lavoratori, nonostante questo anche qui, di tanto in tanto, si trova il tempo per stare con la famiglia e bere un buon vino rosso. Tedeschi antipatici? Anzi, mi dicono in molti che siamo diventati simpatici, più aperti, e che ovviamente giochiamo un bel calcio. I tedeschi non saranno i più amati, ma sono molto rispettati. Credo sia anche perché attualmente ci sono molti sportivi tedeschi in giro per il mondo”.\r\n\r\nSempre riservato e poco incline agli eventi mondani, Khedira subisce nello spogliatoio il pressing dei sudamericani, che lo invitano ad essere più “musicale”.\r\n\r\n“Cuadrado mi prende in giro perché prima delle partite sono molto concentrato. Mi dice di ballare con lui. Marcelo, al Real, era simile: aveva la musica accesa fino a 5 minuti prima della partita. Queste non sono cose per me, ma forse perché non sono un bravo ballerino”, conclude.