Juventus vs Inter: i numeri di Ferrara e Mourinho a confronto

Ciro Ferrara\r\n\r\nL’Inter è più forte e su questo sono d’accordo persino i giocatori della Juventus e delle altre squadre. Ma spesso nel calcio non vince il più forte, specialmente in una sfida di 90’, senza la possibilità della partita di ritorno, o di un intero campionato nel quale è più difficile ribaltare gerarchie consoliate. E allora nemmeno il più accanito tifosi interista può essere sicuro di vincere domani, perché il calcio è il teatro delle sorprese e non c’è bisogno di scomodare il fatale 5 maggio 2002 per evitare di cadere nella trappola dei pronostici. \r\nPrima di sapere se la Juventus riuscirà a battere l’Inter, come ha già fatto la Sampdoria, l’analisi dei molti numeri forniti dal computer aiuta a capire, o meglio confermare, alcune qualità di base delle due rivali di domani. Ignoriamo volutamente alcuni dati non attendibili, come conferma l’ultimo caso clamoroso di Genoa- Inter 0-5, con un possesso della palla favorevole agli sconfitti: 53%. Preferiamo puntare su quelli legati al peso e all’altezza tanto cari a Capello, che ha sempre voluto giocatori alti, prestanti atleticamente, per formare squadre robuste. Nelle probabili formazioni, quella di Mourinho è complessivamente più alta e più pesante di quella di Ferrara e questo spiega la sua riconosciuta forza fisica.\r\nEssere più alti e più potenti fisicamente aiuta a vincere i contrasti, ma non basta per spiegare gli 8 punti di vantaggio che l’Inter ha sulla Juventus. Siccome per vincere bisogna segnare e per segnare bisogna tirare nello specchio della porta avversaria, occhio a questi dati: l’Inter ha tirato di più (81-72) con un pizzico in meno di sfortuna sui  pali (3-4). In compenso la Juventus vince nei cross (25,57-16,36) anche se evidentemente poi scarseggiano le deviazioni vincenti.\r\nI numeri, se bene interpretati, anche se non sono mai decisivi, sono sempre più utili nel calcio, specialmente per scoprire pregi e difetti degli avversari. Ma prima dei numeri, e spesso della tattica o delle qualità tecniche, conta l’atteggiamento con cui si scende in campo. Le grandi vittorie nascono e si sviluppano nei primi minuti, o al massimo nel primo tempo. Per rimanere al passato più recente, ricordiamo lo splendido avvio del Barcellona che ha subito schiacciato l’Inter malgrado le gravi assenze di Messi e Ibrahimovic, oppure quello del Genoa che sabato scorso ha stravinto il derby contro la Sampdoria, con una partenza sparata. Perché in 90’ si può cancellare il passato per ricominciare da zero. E allora buon divertimento a tutti. Con il permesso dei numeri e del computer.\r\n(Credits: Gazzetta dello Sport)