Juventus – Shakthar Donetsk 2 ottobre 2012: la chiave tattica della partita

(Di Francesco Iannello) Potrebbe anche apparire come un paradosso, ma non lo è. Quella di stasera allo Juventus Stadium è la partita finora più importante dell’inizio di stagione juventina. Il teatro è quello della vecchia Coppa Campioni. Per la prima volta Torino, lo Juventus Stadium ospitano una partita di Champions. Non sarà una serata come le altre, l’adrenalina di giocatori, tifosi ambiente in senso lato dovrebbe girare a mille.\r\n\r\nChe partita sarà: quella tra bianconeri ed ucraini potrebbe essere un match spumeggiante tra due squadre che giocano al pallone, tra due squadre che amano giocare palla a terra, con triangolazioni veloci e continui capovolgimenti di fronte. La squadra ucraina è oramai da considerarsi un top-team del calcio europeo, stabilmente in Champions da anni e vincitrice anche di una Coppa Uefa. Nell’era del calcio globalizzato lo Shakhtar è l’esempio forse più fulgido di questo nuovo calcio d’esportazione. Tanti brasiliani in campo, tanti buoni contropiedisti, tanti giocatori che sanno dare del tu al pallone. Una squadra ben assemblata da quella vecchia volpe di Mircea Lucescu\r\n\r\nI moduli: il 3-5-2 di Conte e Carrera opposto al 4-2-3-1 di Lucescu. Il punto di forza degli ucraini è il contropiede. In squadra giocatori abilissimi con la palla ai piedi e nei movimenti offensivi. A partire dal regista difensivo Dario Srna, terzino croato capitano dotato di un destro letale sul quale occorrerà molta attenzione su tutti i calci da fermo. Per il resto la retroguardia arancio-nera è tutt’altro che imperforabile e la mobilità di Vucinic e Quagliarella (ma non è detto che giochi lui, in ballo anche Matri e Giovinco) potrebbe risultare decisiva. Così come potrebbe risultare decisivo il centrocampo bianconero. La mente è Pirlo, Vidal e Marchisio coloro che dovranno fare da diga in mezzo al campo e da mediatori verso gli attaccanti in fase avanzata. Grande spinta e sacrificio sarà richiesta a Lichsteiner e Asamoah sulle due corsie laterali per oscurare le buone qualità di Ilsinho e Willian. In mezzo come trequartista occhio a Mkhitaryan giocatore molto pericoloso anche in zona goal (15 i goal già segnati quest’anno, 13 in campionato e 2 in Champions).