Juventus-Nordsjaelland 4-0: analisi tattica della gara

Fame di vittoria, tre punti vitali conquistati in primo luogo grazie a questa peculiarità. Grinta, determinazione, abnegazione tattica. Queste le chiavi del successo contro i modesti danesi travolti ieri sera allo Juventus Stadium. E così aumenta il rammarico (e consentitemi anche le incazzature) per i due punti letteralmente persi nella gara di andata.

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Il tema tattico del match: Juve da subito a spron battuto alla ricerca del goal che sbloccasse la gara. Ordinaria amministrazione per Buffon e la difesa con un Bonucci sempre bravo nel ruolo di regista arretrato. Il centrocampo, come spesso accade, ha fatto la differenza. Marchisio e Vidal scatenati fin dal primo secondo e coadiuvati dalla grande partita di Asamoah e Isla sugli esterni. Se per il ghanese si tratta di una conferma (anche se nelle ultime gare non aveva offerto grandissime prove), la relativa sorpresa proviene dalla prestazione del cileno. L’ex Udinese sta ritrovando gamba, corsa e condizione che, abbinate a un eccellente qualità con i piedi, lo rendono sicuramente prezioso in quel ruolo. Uomo assist anche ieri per il primo goal timbrato da Marchisio e grandi polmoni, ma anche tanta qualità che sicuramente mettono in discussione in questo momento chi debba occupare la fascia destra. Lui o un Lichsteiner in ombra? L’impressione è che le quotazioni di Isla siano in netto rialzo. Sontuoso Pirlo: in sordina nei primi minuti, cresce come tutta la squadra, dimostra una condizione atletica eccellente e detta ogni passaggio dei suoi mostrando la voglia di un ragazzino

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L’attacco: a corrente alternata Giovinco. Nervoso nei primi minuti, non riesce ad incidere, poi si sblocca e trova il goal del 3-0, il primo in Champions. Deve crescere ancora molto, soprattutto mentalmente.

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Bene Matri per voglia e ritmo che mette in campo, anche al servizio della squadra. L’attaccante ex Cagliari è il classico giocatore che ha bisogno di sentirsi titolare per esprimere al meglio tutto il suo potenziale. Sfortunato nell’aver colpito anche una traversa.

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Capitolo Quagliarella: lo “scugnizzo” di Castellamare dovrebbe, a mio avviso, scendere sempre in campo perchè è l’unico oltre a Vucinic che può estrarre dal cilindro in qualsiasi momento del match il colpo decisivo. Deve trovare continuità ed è francamente inspiegabile questo uso a “gettone” di un atleta che quando viene chiamato in causa segna sempre: Chelsea, Chievo, Bologna e ieri sera la banda di esordienti danesi. Come si fa a lasciare fuori uno così?