Juventus Campione d’Italia 2011-2012, il pagellone

Mancano ancora due appuntamenti alla fine della stagione bianconera – l’ultima gara casalinga contro l’Atalanta, del tutto ininfluente, e la finale di Coppa Italia che potrebbe rendere la stagione ancora più straordinaria – ma è il momento di tirare le somme. Ecco il pagellone sulla Juventus Campione d’Italia 2011-2012.\r\n\r\nBuffon 7: è ritornato il numero uno tra i pali dopo stagioni tribolate. Una leggerezza non può cancellare quanto di buono fatto vedere durante tutta la stagione.\r\n\r\nStorari 6,5: chiamato in causa pochissime volte non ha fatto comunque rimpiangere ‘Supergigi’. Davvero un lusso per la panchina.\r\n\r\nManninger s.v.: mai impiegato rimarrà comunque nei nostri cuori quale professionista modello.\r\n\r\nLichtsteiner 7: il terzino che per anni è mancato adesso c’è. Corsa e grinta non gli mancavano, da ieri è anche un vincente.\r\n\r\nCaceres 7: torna alla Juve a distanza di un anno e mezzo. Più maturo e pronto per dare una mano per conquistare il tricolore numero 30.\r\n\r\nBarzagli 8: uno dei capolavori della gestione Marotta. Arriva a Torino per circa 400 mila euro, si salva dal naufragio di una stagione disastrosa e l’anno dopo vince lo scudetto condendo il campionato di prestazioni super.\r\n\r\nBonucci 7: l’inizio è quasi da film horror, ma gli errori e i fischi dello Juventus Stadium si tramutano con il passare delle domeniche in forza positiva. La favola narra di un anatroccolo che diventa un bellissimo cigno che dà una grande mano per lo scudetto e per l’imbattibilità della Juve.\r\n\r\nChiellini 7,5: dalla B allo scudetto. Chi meglio di Giorgio sa cosa significhi finire all’inferno e salire in paradiso? Se l’è meritato tutto con una stagione davvero super, sia da centrale, sia da terzino.\r\n\r\nDe Ceglie 7: comincia maluccio la stagione ma la cura Conte lo fa migliorare partita dopo partita. Probabilmente non sarà più presente da qui alla fine, ma ha dato ampiamente il suo contributo.\r\n\r\nGrosso s.v.\r\n\r\nEstigarribia 6,5: il paraguayano arriva in prestito e contribuisce alla causa. Mai una parola fuori posto, quando viene chiamato in causa dà il suo. Operazione economica e sportiva molto buona.\r\n\r\nPirlo 9: voleva dimostrare di essere ancora il numero uno, c’è riuscito. La Juve gli dà nuovi stimoli, lui da qualità a iosa alla Juve. Chapeu Monsieur Andrea.\r\n\r\nMarchisio 7: l’anno della consacrazione per il ‘Principino’ che soprattutto nella prima parte della stagione, mette a segno gol decisivi e tesse gioco come un top player.\r\n\r\nVidal 8: con soli 10 milioni Marotta ci ha portato a casa un centrocampista che ora ne vale almeno il triplo. Che fosse un mastino si era intuito già ad inizio stagione, che poi avesse anche qualità da vendere lo abbiamo scoperto partita dopo partita. E che gol che sa fare…\r\n\r\nPepe 7: prima parte di stagione super con gol spesso decisivi, poi lo frenano alcuni infortuni. Una vittoria che merita tutta Simone, soprattutto per tutti quelli che hanno sempre detto non meritasse di vestire la nostra maglia.\r\n\r\nMarrone 6,5: lo abbiamo potuto ammirare poco, ma le poche volte che è stato tirato in ballo ha dato il suo. La perla di Bergamo rimane una delle giocate cruciali della stagione.\r\n\r\nGiaccherini 7: si chiamasse ‘Jaquerino’ i media lo avrebbero incoronato top player. Emanuele giunge a Torino voluto da Conte e con l’umiltà e la determinazione si ritaglia il suo spazio e dice la sua…a voce grossa.\r\n\r\nPadoin 6,5: l’eclettico ex Atalanta giunge alla corte della Vecchia Signora per volere di Conte. Poche le occasioni di mettersi in mostra, nelle quali comunque dimostra grande volontà e dedizione.\r\n\r\nKrasic 5,5: ci ha provato Conte, ma non è riuscito a convertirlo al suo credo. E’ finito praticamente ai margini della rosa dopo poche settimane. Dispiace.\r\n\r\nElia 5,5: deve maturare umanamente e tatticamente secondo Conte. Nelle poche uscite in cui lo abbiamo visto è stato quasi sempre indisponente. Fa eccezione Novara.\r\n\r\nQuagliarella 7: “mangerai tanta m… ma avrai tante soddisfazioni”. Conte lo ha catechizzato così a inizio stagione e l’epilogo è degno del miglior profeta. L’infortunio ormai è un lontano ricordo e l’anno prossimo potrà ripartire dai bei gol messi a segno quest’anno.\r\n\r\nMatri 6,5: è il bomber della rosa anche se ultimamente Conte lo aveva un po’ messo da parte. Non gli si può rimproverare nulla quanto a impegno e dedizione alla causa.\r\n\r\nBorriello 6,5: come un diesel ci mette 9 partite prima di amalgamarsi con gli altri, ma i suoi due gol sono stati molto importanti per la causa.\r\n\r\nVucinic 7: top player quando non te lo aspetti, assente quando ti saresti aspettato la continuità. Alla fine, però, il bilancio è più che positivo.\r\n\r\nDel Piero 10+: è il titolo di uno dei suoi ultimi libri, vogliamo ricordarlo così, con quel 10 che seppur quest’anno ha indossato poche volte, ha dato comunque il valore aggiunto che solo Alex sa dare. C’è ancora una Coppa Italia da conquistare, ma il capitano ha fatto il CAPITANO per tutta la stagione. Nonostante si conosca da quel cda di ottobre il suo destino, non ha fiatato, è stato fuori, ha aiutato Conte ed ha messo a segno anche uno dei gol decisivi per il tricolore (la punizione contro la Lazio). Domenica il saluto dello Juventus Stadium dopo 20 anni di storia.\r\n\r\nConte 10: l’artefice principale di questo miracolo dopo due settimi posti consecutivi. Grande la svolta tattica e umana messa in atto all’interno dello spogliatoio bianconero, grazie anche al supporto di uno staff professionale come non mai. Bravissimo ad allentare le tensioni, impeccabile nel difendere la squadra dagli attacchi esterni, Conte è attualmente l’unico innovatore, sotto tutti i punti di vista, del calcio italiano. Le vittorie da capitano sono di certo servite per fargli riportare a Torino lo spirito vincente. La sua abitudine a vincere, come direbbe Agnelli “è una splendida abitudine”.\r\n\r\nMarotta 8: qualche operazione non ha convinto, ma dopo il primo step dello scorso anno il dg e ad bianconeri si è preso una rivincita con gli interessi. I dissidi con Conte sono ormai acqua passata e le solide basi poste quest’anno al progetto non possono che far ben sperare per il futuro.\r\n\r\nAgnelli 10: l’inizio è stato in salita per il presidente quando ha ripreso le redini della Juventus. Piano piano, però, ha preso le misure ed ha riportato i nostri colori dove più ci compete. Ha dato filo da torcere sin da subito alle istituzioni, ha messo su una compagine tecnica e societaria di primissimo piano e ha riportato nell’ambiente una grandissima dose di juventinità. Se riuscisse a riportare a casa anche i due scudetti, il popolo bianconero lo erigerebbe immediatamente a suo paladino da qui all’eternità. Ma il cammino è appena ai primi passi, e l’inizio è da goduria tremenda.