Juventus-Atalanta 3-0: questa volta solo applausi

(Di Alessandro Magno) Juventus-Atalanta è stata sopratutto il ricordo di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, per noi solo Ale e Ricky. Non ci sono le parole giuste per descrivere tanto dolore. Solo un immenso grande rispetto per le loro famiglie. Ale e Ricky sono sempre nei nostri cuori e mai verranno dimenticati. Sono con Fortunato, Scirea, le vittime dell’Heysel, le nostre stelle che brillano nel cielo. I nostri Angeli. E’ stata anche la partita che ha rimandato la memoria alla festa scudetto dell’anno scorso con l’addio di Del Piero. Un ricordo agro-dolce per un Campione mai dimenticato e anche oggi rimpianto. Spero siano in tanti a firmare la petizione per conferirgli la cittadinanza onoraria di Torino. Io l’ho già fatto. Fatelo (cliccando qui)!\r\n\r\nPer quanto riguarda il campo, invece, finalmente la Juventus ha dato dimostrazione di tutto il suo potenziale. Era dall’anno scorso, che non vedevo una Juve così energica, così volitiva. Alla fine è stato persino facile passeggiare su questa Atalanta che ricordiamo non è affatto una squadra materasso ma anzi aveva la fama di ammazza-grandi. Le vittorie contro Milan, Napoli e Inter sono li a testimoniarlo come i loro 23 punti (senza penalizzazioni). Nonostante questo la Juventus non ha consentito davvero nulla ai bergamaschi, l’unica loro occasione, sventata poi fra l’altro da un grande Buffon, è nata da un ”infortunio” di Marrone che è scivolato su un retropassaggio. Poi un grande monologo bianconero. Giocatori ispirati fin dai primi minuti, azioni da accademia, molti tiri in porta e grande dinamismo e corsa, proprio come l’anno passato. Quell’aggressività, che era il nostro marchio di fabbrica e che sembrava smarrita a fronte di alcuni primi tempi sempre un poco soporiferi o comunque eccessivamente rilassati, si è ritrovata. Domenica siamo tornati quelli con il coltello fra i denti ed è stato un bel vedere, una bella goduria. Se si gioca sempre così non è difficile ipotizzare che qualcuno possa diventare da buon giocatore a top player proprio come sostiene il nostro Mister. Perché è il gioco che esalta le individualità e mai il contrario.\r\n\r\nAnche ieri Conte è stato accolto da una bellissima coreografia che sottolinea ancora una volta che c’è un grande feeling fa lui e la sua gente. Mi viene da ”scompisciarmi” dal ridere ripensando che quando lo sostenevo come sostituto di Del Neri qualcuno diceva che Conte non era più Juventino. In fondo basta guardarlo per vedere che trasborda Juventinità da tutti i pori, nel bene e nel male, e infatti questo fa ancora più arrabbiare i nostri nemici. Gli antijuventini non lo sopportano e questo ce lo fa amare ancora di più. In fondo diciamolo senza paura di smentita: la sensazione è che Conte mancava proprio alla squadra, che cercava di fare, e ha fatto, il meglio di sé in una specie di autogestione. Grande onore e merito al lavoro di Carrera ed Alessio ma non sono Conte, e forse i giocatori più o meno inconsciamente non ne riconoscevano appieno l’autorità. La mano di Conte è un altra cosa e a mio parere si vede. Da quando è tornato, io vedo una certa inversione di tendenza in positivo. Siamo passati da un certo ”amministrarci” al ”non accontentarsi”, d’altronde a Palermo, alla prima dopo la sua squalifica, il Mister nel dopo partita ha dichiarato: ” Se il Palermo avesse pareggiato negli ultimi minuti, restavamo qui in ritiro”. Questo è Conte per chi non lo conoscesse. La sensazione è che la Juventus è un gran bel purosangue ma il fantino perfetto, per questo cavallo di razza, sia lui e solo lui.\r\n\r\nIeri i nostri avversari, quelli che dovrebbero contenderci lo scudetto, chi per un motivo e chi per un altro, si sono persi . Ci hanno servito su un piatto d’argento il titolo di campioni d’inverno che abbiamo subito preso senza ringraziare, perché è ultra-meritato. Ci sono le solite scuse per errori arbitrali più o meno pesanti ma appunto sono scuse. A Milano col Milan ci sono stati scippati dei punti da un rigore palesemente farlocco ma abbiamo fatto ammenda della nostra prestazione non esaltante, ci siamo messi a lavorare sodo, ed eccoci qua: sempre primi, e abbiamo anche allungato sugli altri. Questa è la strada giusta, lavoro e non accontentarsi mai. Domenica dopo 27 minuti abbiamo messo in cassaforte il risultato e ci siamo concessi 70 minuti di accademia, di spettacolo per il pubblico e di mezzo risposo per i nostri giocatori. Vuoi mettere col dover rischiare le gambe fino all’ultimo minuto? Evidentemente non può essere sempre così, lo so, ma quando si può, perché sprecare tanto ben di Dio?\r\n\r\nAdesso si entra nel vivo del mercato e continuano con buona insistenza le voci su un possibile arrivo di Drogba. Anche qui non accontentiamoci di come siamo. Mi auguro davvero che possa avvenire questo colpo, perché sarebbe la ciliegina sulla torta a una squadra come la nostra. Purtroppo Bendtner ne avrà per un bel po’ e non credo si possa rimanere così. Lo dico in modo molto cinico, mi spiace sul piano umano perché è un bravo ragazzo, però lo restituirei all’Arsenal. Non siamo una fatebenefratelli e non abbiamo da regalare soldi. Se non rientra nei piani dell’anno prossimo (come credo) inutile perderci tempo, visto che rientrerà pare a fine Febbraio. C’è un altro discorso secondo me da valutare e che si è aperto su un altro attaccante che mi piace parecchio che è Immobile. Io valuterei se riportarlo subito a casa, visto che a Genova pare lo taglino. Oltretutto conoscendo il modo di fare di Preziosi, ne discuterei subito il riscatto. Ora costa sicuramente meno . Ovviamente Immobile escluderebbe Drogba e viceversa a meno che non si voglia liberare un altro posto in attacco, vendendo Matri. Ma questo mi sento di escluderlo, non fosse altro che non ci sono acquirenti disposti a spendere dei soldi per averlo.\r\n\r\nConcludendo, tutto procede molto bene, siamo campioni d’inverno con due giornate di anticipo e viaggiamo a + 4 punti rispetto all’anno scorso, senza avere un avversario temibile come quel Milan. Di questo passo il secondo scudetto consecutivo è davvero molto a portata di mano. Bene così.