Juve, i giocatori accettano la nuova linea bianconera

Si gioca, dunque. Non solo stasera, ma ogni male­detta domenica fino al 30 no­vembre prossimo venturo. Al­meno: Aic e Lega, auspica Giancarlo Abete col suo casco blu in testa di presidente-ope­raio (della trattativa ad ol­tranza) e presidente-mediato­re, si sono quasi stretti la ma­no ieri pomeriggio a via Alle­gri. Lo sciopero proclamato dai calciatori per il prossimo weekend viene sospeso e il ta­volo del contratto collettivo re­sta aperto per scrivere l’arti­colato dopo che le parti hanno trovato un’intesa di massima su otto dei dieci punti messi all’ordine del giorno di un ac­cordo collettivo che stravolge in gran parte il sistema delle relazioni tra calciatori di A e club. Martedì si torna a lima­re le posizioni. Due i punti sui quali Abete cercherà di far di­scutere due parti che non hanno in nulla trovato accor­di: allenamenti in gruppi dif­ferenziati per rose ampie (problema dei fuori rosa: ma tra due anni, oltre 25 sarà il fair play Uefa a metterli fuo­ri); obbligo di trasferimento all’ultimo anno di contratto in caso di cessione a condizioni uguali o migliori dal punto di vista tecnico ed economico.\r\n\r\nCHE ACCORDO E’? – La sod­disfazione della Lega è evi­dente: il nuovo contratto che si va a scrivere toglie molti privilegi ai calciatori, ma so­prattutto cambia il meccani­smo economico alla base dei contratti. Non più o sempre meno vitalizi, sempre più fles­sibilità: fasce di reddito pro­tette, minimi salariali più al­ti e assicurazioni più genero­se in caso di infortunio sono il prezzo che si paga per avere salari legati a prestazioni e utilizzo dei calciatori. Il che ri­durrà, logicamente, la voglia di dire no a tutti i costi a tra­sferimenti coi quali un calcia­tore può andare a guadagna­re di più perché non costretto a vivere una stagione da fuo­ri rosa. Più giochi, più segni, più pari = più guadagni. E al­lora fine dei prepensionati agonistici. Sì a decisioni co­muni su terapie e medici in caso di infortuni (prima deci­deva solo il calciatore), accor­do sulle attività extra-agoni­stiche (niente conflitto d’inte­ressi con sponsor del club), au­mento della libertà di inflig­gere multe in caso di violazio­ni gravi di codici etici interni.