Juve è ora del cambio di modulo?

(Di Francesco Iannello) Una serata storta. Una Juve brutta, scialba, irriconoscibile. Sono tanti i fattori che hanno inciso su questa sconfitta. La Champions inizia a togliere energie psico-fisiche, ma soprattutto mentali. Stare sempre sul pezzo in entrambe le competizioni e al top sempre e comunque sarebbe un’impresa titanica per chiunque. La sbornia post-Chelsea non è stato smaltita bene forse. La Juve poi ha dato l’impressione di affrontare l’avversario ieri con sufficienza e con poca personalità. Male gli esterni, malissimo. E qui veniamo all’equivoco tattico di fondo: Isla ancora non è al 100% seppur in crescita. Perche non puntare su un Lichsteiner ritrovato dopo la grande prova con gli inglesi? Asamoah sta facendo bene, ma ricordiamoci tutti che quello di esterno largo non è il suo ruolo.\r\n\r\nA questo punto sorge spontanea la seguente domanda: perché non virare sul 4-3-3? Gli uomini ci sono per farlo. Soprattutto quando Pepe sarà a pieno regime. Ma anche senza di lui si può fare. Linea difensiva a quattro con Lichsteiner, Barzagli, Chiellini e De Ceglie o se preferite Bonucci in mezzo e Chiellini a sinistra. Centrocampo con Pirlo protetto a turno da Vidal e Marchisio, ma anche da Asamoah, Isla, Padoin, Giaccherini, Pogba (tutta gente che ci starebbe benissimo nel centrocampo a tre). In avanti o tridente puro, o Giovinco a fare da scheggia impazzita dietro Vucinic, Quagliarella o Matri.\r\n\r\nIntercambiabilità di ruoli: Isla e Giaccherini potrebbero fare anche i tornanti alti d’attacco. Serve una piccola rivoluzione tattica, serve il ritorno di Conte in panchina (sarà un valore aggiunto), serve operare sul mercato: una punta che faccia goal e questo lo sanno anche i sassi, ma anche un esterno sinistro che possa ricoprire il ruolo di esterno alto nel 3-5-2, ma anche di quarto di difesa nel 4-3-3. Questo se si vuole risolvere il mal d’attacco (zero reti nelle ultime due partite) e si vuole davvero essere competitivi anche in Europa fino in fondo.