Juve-Barcellona, Allegri: “Le quattro stelle tutte in campo”

Massimiliano Allegri e Gianluigi Buffon hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Barcellona, quarti di finale di Champions League

Juve-Barcellona: la conferenza stampa di Allegri e Buffon. È un Massimiliano Allegri assai sereno quello che si presenta davanti ai giornalisti alla vigilia del match più importante della stagione. Il tecnico toscano è noto per la sua capacità di rasserenare l’ambiente anche quando l’adrenalina è a mille. Quel che è certo è che domani contro il Barcellona sarà ancora 4-2-3-1 con la migliore formazione possibile.

“Non dico la formazione – esordisce – ma i quattro davanti giocano tutti, non vedo perché rinunciare a qualcuno. Giocheremo con la convinzione di passare il turno. Non sarà facile perché il Barcellona è la squadra più forte, perché davanti sono fortissimi, ma anche noi abbiamo giocatori importanti. In Champions siamo cresciuti molto in autostima e consapevolezza. Metteremo in campo le nostre qualità. Alex Sandro? Il brasiliano è in ballottaggio con Asamoah, ma stanno tutti bene”.

La Juventus non perde in casa in Europa da ben quattro anni e vuole proseguire su questa linea:

“Sarà una partita equilibrata. Quando si gioca in casa la prima – continua – è bello non prendere gol, ma sarà difficile e dovremo giocare per segnare. Sappiamo i loro punti deboli difensivi e su quello lavoreremo, perché è impossibile fare due 0-0 contro di loro. Dybala al livello di Messi? Paulo ha fatto passi da gigante rispetto a quando è arrivato. Ha caratteristiche uniche, ma Messi è il numero uno al mondo. Dybala sta crescendo molto e con Neymar saranno i migliori del prossimo futuro. Ritorno in Spagna? Il 6-1 contro il Psg ha insegnato che non c’è nulla di scontato. Noi dobbiamo pensare all’andata, poi vedremo per il ritorno. È un quarto importante tra due squadre pretendenti alla Champions. Saranno serate di grande spettacolo e dovremo essere bravi e sereni, con grande tecnica”.

Inevitabile il paragone con la finale di Berlino 2015:

“Loro sono sempre fortissimi, con Iniesta che è ancora uno dei migliori centrocampisti al mondo. Noi abbiamo solo due giocatori di quella finale in campo. I punti deboli? Loro giocano molto in maniera offensiva e ti lasciano campo. Lo dimostrano i numeri. Dovremo essere bravi a restare in partita per tutta la durata. Quando arriva la Champions stanno tutti bene. La squadra deve essere consapevole dei propri mezzi, i passi avanti vanno fatti dal piano psicologico. Bisogna giocare con serenità e rispetto dell’avversario, ma convinti di poter passare altrimenti non giochiamo nemmeno”.

buffon juventus-barcellona

Juventus-Barcellona: Buffon

Di fianco a Massimiliano Allegri, in conferenza stampa c’è Gianluigi Buffon, uno che di queste vigilie ne ha vissute ormai tantissime. Inevitabile la domanda su Barcellona-Juve di Berlino 2015:

“Non ho mai rivisto quella partita – le parole del capitano bianconero riportate da ‘Sportmediaset’ – , ma me la ricordo bene. Ho sensazioni positive anche se sulla carta il Barcellona è superiore. Noi abbiamo due anni di esperienza in più e un percorso europeo che ci ha dato autostima per affrontare questa gara con un piglio giusto senza dover essere per forza la vittima sacrificale”.

Rispetto a due anni fa, dunque, sarà una partita assai diversa, anche perché si giocherà su 180 minuto, anziché su 90.

“Sarà una sfida tra due squadre con una filosofia di gioco ben definite. Loro sono arrivati a grandi risultati con il loro gioco – continua Buffon – e hanno avuto grandi trionfi. Noi abbiamo avuto un percorso diverso negli ultimi dieci anni, con qualche difficoltà, ma siamo tornati dove la storia dice che meritiamo di essere. Siamo tornati un passo alla volta e abbiamo acquisito consapevolezza un po’ per volta. Abbiamo tutti la consapevolezza che incontriamo la squadra più forte sui 180 minuti, ma è anche vero che sarà bello misurarsi con loro e vedere se e come potremo migliorare. Avremo tante risposte a prescindere dal risultato. Messi Neymar e Suarez? Non so quante squadre giochino o abbiano giocato con un tridente con tre punte del genere. E’ evidente che la loro fase offensiva sa essere devastante. Tutti e tre sono altruisti e hanno un bel feeling e c’è tanto rispetto tra loro, si aiutano molto. Questo ti fa capire che sarà ancora più dura, perché non giochi contro tre individualità ma contro un tridente che vuole il bene della squadra”.

Rispetto a Berlino, Dani Alves stavolta giocherà la partita dalla parte dei bianconeri e il capitano ne è felice:

“Siamo contenti di averlo con noi al di là del giocatore di quanto fa in campo. Il suo modo di imporsi nello spogliatoio può risultare decisivo nella crescita di molti. Va ringraziato perché si sta dando con grande altruismo. Il Barcellona è cambiato poco, noi qualcosa l’abbiamo modificato. Vedremo se la distanza tra noi si è assottigliata, sarebbe già importante perché vorrebbe dire che la nostra crescita è sulla strada giusta. Dybala? Essendo qui da poco è di sicuro la sfida più importante con noi. E’ nelle condizioni psicofisiche migliori. Il ragazzo sente la partita e si è preparato al meglio. I campioni come lui sanno che poter contare su di loro è una fortuna e ci darebbe una grande sicurezza”.

Alla fine, comunque, potrebbe avere la meglio la fase difensiva e in questo i bianconeri sono maestri:

“Un’ottima fase difensiva aumenta le probabilità di ottimi risultati e di vittoria – insiste Buffon – , ma questo è sempre stato un nostro connotato. In passato ci è mancata un po’ di esperienza e cinismo, ma nel frattempo il tempo è passato e mi auguro che tutti i motivi per cui in passato non abbiamo vinto ci abbia insegnato qualcosa. Sono cosciente di ciò che andremo a fare e contro chi giocheremo. Siamo lucidi sul potenziale del nostro avversario e non dovremmo essere colti di sorpresa. Nelle due partite il Barça è la squadra più complicata da eliminare perché spesso vince o perde per demeriti propri. Il destino se lo creano loro, ma non vogliamo essere una vittima designata e giocheremo con coraggio. Anno buono per noi? L’avere una certa fiducia verso l’obiettivo è bello. Speriamo sempre che sia l’anno giusto, io è 22 anni che ci spero ma a volte poteva esserlo ma non lo diventa. Al fischio d’inizio devi avere questo tipo di atteggiamento, poi ci sono volte in cui gli avversari sono più bravi”.