Ibrahimovic choc dal ritiro della Nazionale svedese: “questo calcio mi ha nauseato”

Zlatan Ibrahimovic, lo ‘zingaro del calcio’, adesso è nauseato. Nessuno avrebbe immaginato di trovarselo di fronte così: stanco del calcio e desideroso di scoprire altri interessi. Invece, attraverso uno sfogo «esistenzialista», Ibrahimovic ha scvelato un lato di sé sconosciuto al mondo. Chi ha negli occhi l’Ibra combattente disposto a tutto per far fuori un avversario, ieri in conferenza stampa con la nazionale svedese, ha pensato ad uno scambio di persona. Zlatan, infatti, ha rivelato di essere stanco e di soffrire di una sorta di rifiuto per quella che per molti anni è stata la sua unica passione. «Quando ero giovane, il calcio era tutto per me e ogni cosa gli ruotava attorno – ha confidato al punto che capitava pure di non andare a scuola . Il calcio prima era divertimento: prendevamo un pallone, andavamo fuori e ci scatenavamo. Adesso, invece, è routine che hai nel corpo». Lo sfogo è ricco di particolari: «Vai fuori, ti riscaldi, ti alleni e poi torni a casa. Prima, invece, ti fermavi perché c’era sempre qualcosa da fare che riguardava il pallone».

Ibra che sgomita, Ibra che dice di essere il migliore del mondo, Ibra che si incavola con il compagno di squadra per un passaggio sbagliato. Tutte queste immagini hanno caratterizzato la sua esistenza e adesso rischiano di diventare merce rara: «La carriera di un calciatore dura 10-15 anni e occorre ricavarne il massimo nel momento in cui si sviluppa. Non mi vedrete correre sul campo con i capelli grigi. Ho sempre pensato che è meglio fermarsi quando sei al massimo. Non so ancora se lo farò o no, ma di sicuro non giocherò a lungo. Il calcio non fa più bruciare dentro come succedeva in passato». Sembra impossibile che uno come lui possa risparmiarsi, visto che in allenamento ha sempre trascinato il gruppo facendo fare gli straordinari anche a Cassano. La sua malinconia però rischia di far saltare più di un meccanismo. Nel calcio business non c’è spazio per le emozioni. Il Milan non può fare a meno di lui e lo si è visto anche in questo avvio di campionato. Senza dimenticare che Allegri l’anno scorso grazie ai suoi gol ha conquistato uno scudetto.

Cosa sta succedendo allo sfrontato Ibra? Forse sono stati gli infortuni a renderlo vulnerabile o forse per la prima volta si è stancato anche delle vittorie. Qualche anno fa gli stimoli riapparivano grazie al portafoglio, adesso, invece, neppure i soldi sembrano bastare. Ibra non vuole più s c a p p a r e , chiuderà la sua carriera a Milanello. Ma ad oggi è difficile prevedere un suo rinnovo. Tra due anni e mezzo quando gli scadrà il contratto molto probabilmente si fermerà, sempre che non decida di farlo prima. «Ci sono talmente tante cose nuove da scoprire in una vita e io voglio farlo. Prima per me c’era soltanto il calcio adesso non è più così, voglio pensare ad altro», ha dichiarato. Il disamore è talmente pressante da coinvolgere anche le persone care: «Non sono io che dico ai miei figli andiamo fuori e giochiamo a pallone, vado con loro solo se me lo chiedono», ha detto ai giornalisti svedesi. Il resto della storia la racconterà nella sua autobiografia che uscirà nei prossimi mesi. Adesso la “routine” gli impone di giocare due gare con la Svezia contro Finlandia e Olanda e poi di ritornare in Italia per la ripresa del campionato. Il Milan si augura di ritrovarlo con il sorriso altrimenti, ma senza far drammi, correrà ai ripari.

Credits: La Stampa

Fracassi Enrico