iaquintaIn un momento delicato per la Juventus, Vincenzo Iaquinta tira fuori l’orgoglio di indossare la gloriosa casacca bianconera e ricorda quanto sia importante per un giocatore indossarla. Tanto è vero che, in un’intervista a Sky, rivela di voler restare a vita nel suo attuale club. L’attaccante ha anche detto la sua sugli allenatori avuti negli anni: da Ranieri a Lippi per arrivare al Mondiale in Sudafrica.\r\n\r\nHai un contratto con la Juve fino al 2013. Possiamo dire che punti a chiudere la carriera qui?\r\n«Me lo auguro. Questa è una grandissima società, è il sogno di ogni giocatore indossare questa divisa e spero di arrivare fino al 2013 con questa maglia».\r\n\r\nTi sei mai chiesto perché sei uno dei giocatori che gli allenatori preferiscono? Ci sarà un motivo?\r\n«Per l’impegno che ci metto in campo e in allenamento. Con tutti gli allenatori che ho avuto, mi sono trovato sempre bene e sono contento di questo, per la stima che mi danno».\r\n\r\nCos’è mancato alla Juve di Ranieri per vincere?\r\n«Credo che la società, dopo la retrocessione in Serie B, abbia costruito una squadra importante e che abbiamo fatto buone cose. Siamo arrivati terzi in classifica il primo anno. Non è mai facile andare avanti con un gruppo di tanti giocatori nuovi. Poi, il secondo anno siamo arrivati secondi. Credo che Ranieri abbia fatto un ottimo lavoro».\r\n\r\nQuanta responsabilità avete voi giocatori per l’esonero di Ranieri?\r\n«Quando una squadra va male, in tutte le squadre, quello che ci rimette per primo è sempre l’allenatore, però, la maggior parte delle colpe va anche ai giocatori».\r\n\r\nIl rapporto con Spalletti? Com’era?\r\n«Quand’ero a Udine, è stato per tre anni il mio allenatore. Lui mi ha tirato fuori delle qualità che io da solo non riuscivo a far uscire. Lui per me è stato un esempio, mi ha dato tanto e lo devo ringraziare per questo».\r\n\r\nLo sai che anche Capello ti voleva alla Roma e poi alla Juve?\r\n «Sui giornali si diceva che dovevo andare alla Roma, però non sapevo che mi volesse lui».\r\n\r\nChe cos’ha Lippi di diverso rispetto agli altri allenatori?\r\n«E’ un grande lavoratore sul campo, lavora tanto mentalmente con i giocatori e ti carica tantissimo.\r\n\r\nSecondo te perché Buffon ha detto che durante il Mondiale Lippi è stato l’allenatore perfetto?\r\n«Perché con le difficoltà che avevamo nel periodo in cui eravamo a Coverciano, prima di partire per la Germania, lui è rimasto sempre tranquillo, ha mantenuto tutti tranquilli, ci siamo chiusi a Coverciano a lavorare e abbiamo formato un gruppo incredibile».\r\n\r\nTi senti il posto fisso per il Mondiale? Ti senti sicuro di andare in Sud Africa?\r\n«Questo non lo so, dipende da come farò alla Juve. Il calcio è difficile, devi rimanere sempre con i piedi per terra e lavorare. Poi, le decisioni le fa sempre l’allenatore».\r\n\r\n Che rapporto hai con Amauri? È vero che vi definite ‘ignoranti’?\r\n «E’ una cosa che ci diciamo spesso io e lui, perché siamo entrambi giocatori che in campo vogliono distruggere tutto, ignoranti proprio! Abbiamo un rapporto bellissimo, siamo in camera insieme in ritiro e sono contento di questa amicizia».\r\n(Credits: Tuttosport)