Giovinco: “Me ne vado, alla Juve non credono in me”

L’avventura bianconera di Sebastian Giovinco è al capolinea. Messo ai margini della rosa bianconera prima da Ciro Ferrara e poi da Alberto Zaccheroni, Sebastian andrà a cercar gloria presso altri lidi, ma prima dalle colonne di ‘Tuttosport’ si sfoga così…\r\n“La mia stagione? Personalmente non ho nulla da rimproverarmi, penso di aver giocato bene le poche partite che ho disputato. Fin quando sono stato in campo, la Juve era seconda in classifica. Poi, all’improvviso, sono stato messo da parte e da lì il bilancio personale ha rispecchiato quello della squadra: peggio di così non poteva andare. Perchè sono stato estromesso dalla squadra? Il motivo non l’ho capito e non riesco a darmi una spiegazione, però mi ha dato parecchio fastidio. Fino alla trasferta contro il Bordeaux di Champions avevo giocato con una certa continuità, poi il black out, nei mesi successivi non ho più sentito da parte di tutti, staff tecnico e società, la considerazione che aveva di me fino a tre giorni prima. Se Ferrara fosse rimasto, probabilmente avrei chiesto un confronto con lui. Invece se n’è andato. Così, l’unica consolazione che mi è rimasta è l’aver fatto bene quando ho avuto la possibilità di esprimermi. Quando si punta su un giocatore bisogna metterlo nelle condizioni di rendere al meglio. Se mi avessero messo in quelle condizioni, forse sarei riuscito anche a dare di più”.\r\n\r\nIL 4-4-2 DI DELNERI\r\n“Tutti sanno quali sono le mie caratteristiche. Io con il 4-4-2 ho giocato sia nell’Empoli, sia con Ranieri largo a sinistra e so adattarmi a diversi ruoli, posso essere esterno o centrale di centrocampo o seconda punta. Certo, se Delneri chiede agli esterni di essere i quindi di difesa, allora quello non è il mio mestiere”.\r\n\r\nPENTITO DI NON ESSERE ANDATO VIA PRIMA?\r\n”Mai e se tornassi indietro la rifarei. Anzi il mio sogno è quello di continuare con la Juve. Però se non c’è considerazione, è giusto cambiare aria, anche se sono consapevole che separarmi da questa maglia sarebbe per me una decisione estremamente difficile da prendere”.\r\n\r\nPRONTO PER NUOVE AVVENTURE\r\n“Sì, se la società non mi vuole cosa ci sto ancora a fare qui? Dopo due stagioni, non passo un altro anno ad ammuffire in panchina, non avrebbe davvero senso. Penso anche di non meritarmela la panchina. Anzi, non me la merito di sicuro per come mi sono comportato dentro e fuori il campo. Certo, mi priverei di una squadra forte, di un club nel quale sono cresciuto, che mi ha dato tanto e al quale ho dato tanto, dei tifosi che mi hanno sempre sostenuto. Però voglio giocare con continuità, in questo momento è l’unica cosa che chiedo: potermi divertire scendendo in campo. Solo in questo modo potrò ritrovare quell’entusiasmo che è venuto a mancare, non solo a me ma a tutta la squadra. Se sarebbe un fallimento lasciare la Juve? Da parte mia no, semmai lo sarebbe per la società perchè non ha creduto in me. Penso che alla lunga avrò ragione io: sono più che convinto che se ne pentiranno. Avrei potuto dare molto di più se mi avessero messo nelle condizioni di farlo”.\r\n\r\nTUTTO TACE\r\n “Se mi hanno fatto sapere qualcosa? No per adesso non si sono ancora sentiti con il mio procuratore, ma vedendo giocare le squadre di Delneri…Però devono essere loro a dirmi di andarmene, non sarò sicuramente io a lasciare questa società. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità: l’ho fatto io che ho 22 anni. Itali o estero? Mi va bene tutto. Non voglio garanzie di partire titolare, voglio solo avere la possibilità di giocarmela con tutti. So di poter valere perché l’ho dimostrato”.