Giovinco, l’Inter fa un passo indietro ma irrompe la Lazio

Il dg e ad dell’area sport della Juventus, Giuseppe Marotta, è atteso da un’altra settimana da maratoneta. La giornata di domani, quando si terrà l’assemblea di Lega, vedrà di fatto una sorta di seduta plenaria del mercato nel corso della quale si discuteranno soprattutto le comproprietà. Obiettivo, evitare le buste (c’è tempo fino alle 19 di venerdì) che rappresentano una sorta di terno al lotto: le due società che detengono la metà del cartellino scrivono la propria offerta in una busta e chi avrà messo di più si aggiudica l’intera titolarità sul calciatore previo pagamento della cifra per la quale ci si è impegnati. Sul fronte bianconero, Marotta deve evitare il rischio soprattutto per Sebastian Giovinco, a metà col Parma, Emanuele Giaccherini, a metà con il Cesena e Albin Ekdal, a metà con il Cagliari. Mentre risulta semplice la risoluzione della questione Pasquato (il calciatore finirà all’Udinese nell’operazione Isla-Asamoah e andrà a giocare a Bologna), un po’ più complesse rimangono le altre tre operazioni, per le quali c’è comunque ottimismo in casa bianconera.\r\n\r\nPer Giaccherini c’è da tempo l’accordo con il Cesena il cui presidente ha rifiutato le altre offerte fin qui pervenute dalla Germania. Per Ekdal, invece, Cellino chiede lo sconto altrimenti conferma che non riscatterà il ragazzo, mentre il caso più spinoso è proprio quello di Giovinco. L’ammonimento di Marotta ha fatto indietreggiare l’Inter, che da questo momento in poi farà da spettatrice interessata, senza però affondare i colpi. Tra oggi e domani si vedranno Marotta e l’ad parmense Pietro Leonardi: tra domanda (15 milioni più contropartite tecniche) e offerta (10 milioni più contropartite tecniche) c’è una forbice affatto insormontabile, anzi… Nel frattempo, secondo quanto scrive il ‘Corriere dello Sport’, anche la Lazio sarebbe interessata alla metà parmense della ‘Formica Atomica’ per la quale sarebbe pronta ad offrire Floccari, 8 milioni di euro e un’altra comproprietà, come quelle di Diakité e Ceccarelli.