Giovinco: “Bilancio positivo ma posso segnare di più”

«Al di là del distacco, non sono stupito: all’interno del gruppo, misurando ogni giorno la nostra forza, sapevamo di poter realizzare qualcosa di importante. Stiamo calmi, però: la stagione non è finita e confermarsi è sempre difficile, riuscirci è l’obiettivo mio e di tutta la squadra». Sebastian Giovinco commenta così gli otto punti di vantaggio che la Juventus ha sulla seconda in campionato. Intervistato dal ‘Corriere dello Sport’, l’attaccante della Juventus è molto ottimista per il prosieguo della stagione: «Siamo fiduciosi, consapevoli dei nostri mezzi, ma il bilancio, pur positivo, è parziale: credo che il campionato, malgrado le distanze, resti aperto e che tutte le inseguitrici conservino delle chance. In ogni caso, dobbiamo badare solo a noi stessi, preoccuparci di vincere tutte le partite e rinviare i conti alla fine».\r\n\r\nTra le squadre più deludenti, quest’anno, c’è di sicuro il Milan:\r\n

Pesano le partenze di grandi campioni, è inevitabile. Certo, il ritardo accumulato valica le previsioni. Il nesso non è scontato, magari El Shaarawy si sarebbe comunque imposto: la sua stagione è impressionante.

\r\nPrima di potersi affermare nella Juve, Giovinco è dovuto andare in provincia…\r\n

Da professionista. Quando le strade si separano, è normale dare tutto per la nuova squadra: l’ho fatto per il Parma e ne sono felice, adesso sono tornato bianconero e spero di rimanerci a lungo. Rinnovo? Nessuna fretta, però la Juve è il massimo e il mio desiderio è fermarmi qui. D’altra parte (ride) a gennaio compirò ventisei anni: dove volete che vada, ormai? I primi giorni alla Juve? Ricordi sbiaditi ed emozioni incancellabili. Ero un bambino pieno di sogni, un piccolo tifoso che aveva la fortuna di vestire la stessa maglia dei suoi campioni.

\r\nLa stagione di Sebastian è fin qui positiva, ma le critiche non mancano mai…\r\n

Quando fai parte di in una grandissima squadra, le pressioni aumentano. Anche le critiche fanno parte del gioco. Come si superano? Con l’impegno e le vittorie: esistono poche altre strade. Conte? Mi ha dato fiducia ed è stato importante: l’allenatore è sempre pronto a sostenerci, non solo me, ma qualsiasi giocatore. Gli 8 gol segnati? Un buon gruzzolo, però non sono contento: considerate le occasioni, potevo farne di più.

\r\nSi passa a parlare di Champions e del Celtic, prossimo avversario agli ottavi:\r\n

Guai sottovalutarlo, non dimentichiamo che ha battuto il Barcellona. Massimo rispetto, nessuna paura. All’inizio si percepiva un po’ di preoccupazione: d’altro canto ci riaffacciavamo dopo un paio di stagioni e non avevamo molta esperienza, senza contare la novità delle energie da dosare. I risultati dicono che abbiamo meritato il primato nel girone e accrescono la convinzione sulla qualità della squadra: nessuno ci ha regalato niente. Alzare la coppa? E’ un sogno, chissà che non si avveri. Dobbiamo pensare a vincere sempre. Pirlo? Un campione straordinario, fondamentale per noi attaccanti. E capace, al di là della classe, di trasmettere tranquillità alla squadra.\r\n\r\n\r\n