Gasparri e Capezzone: “La FIGC apra inchiesta su Lazio-Inter”

Il mezzo “biscotto” tra Inter e Lazio andato in scena ieri sera all’Olimpico infiamma anche la politica. Stamane, il primo a commentare l’accaduto è stato il capogruppo dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri: «E’ stata scritta una pagina di vergogna – ha commentato l’ex ministro -. L’Inter potrà vincere lo scudetto, ma per quello che si è visto ieri all’Olimpico, sarà uno scudetto simile a quello ottenuto con le telefonate di Facchetti agli arbitri». Inoltre, il match, secondo Gasparri dovrà essere vagliata dagli organi di vigilanza della Federcalcio. «Capisco la tradizionale contrapposizione tra la tifoseria laziale e quella romanista ma ieri si è superato ogni limite. C’è lavoro per la Federcalcio. La vittoria dell’Inter ci poteva senz’altro stare, ma non in quel modo e non in quel clima. I neroazzurri rischiano di raggiungere l’obiettivo dello scudetto con modalità ignobili. È stato poi paradossale vedere che come «ringraziamento» al pubblico laziale per l’esultanza ai gol dell’Inter i tifosi interisti si siano uniti ai cori dei tifosi biancocelesti negli insulti al presidente della Lazio». Ci mette il carico Daniele Capezzone, portavoce del Pdl: «Quello che è accaduto all’Olimpico è un vero e proprio ‘spot’ contro il calcio, contro lo sport, contro i principi della lealtà sportiva, che sono stati in tutto e per tutto calpestati. Dirigenti, tecnici e giocatori della Lazio dovrebbero dare spiegazioni convincenti di quello che è accaduto. E addolora anche il comportamento del pubblico: per anni, avevamo detto che il pubblico era ormai l’ultima trincea della passione e dell’amore per lo sport, ma ora dobbiamo prendere atto di una vera e propria farsa che ha visto anche un intero stadio pienamente coinvolto e consenziente».\r\nSulla stessa linea anche l’opposizione, con Enzo Foschi del Pd: «Ieri sera abbiamo assistito a una vera e propria vergogna, determinata in primo luogo dalla scelta di non far giocare contemporaneamente partite così importanti dove per la corsa allo scudetto e per la lotta a non retrocedere. Aver permesso alla Lazio di scendere in campo, essendo già a conoscenza del risultato delle altre partite è stata una scelta, sotto gli occhi di tutti, che ha di fatto, falsato il campionato. L’impressione vedendola è stata quella di una partita assolutamente finta. Ieri è morto lo sport: l’atteggiamento dei calciatori della Lazio rappresenta, infatti, la negazione dei valori sani che esso porta in sè. Per questo sarebbe opportuno che in un sussulto di dignitá la Lega Calcio proponesse un minuto di silenzio in ricordo dei valori e dell’etica sportiva, prima delle partite della prossima giornata di campionato».\r\n\r\n(Credits Corriere.it per le interviste)