Ferrara riparte da Melo e Diego

Diego_MeloLa Juventus è in vacanza fino a domani,ma per Ciro Ferrara queste sono state vacanze di lavoro. Per l’allenatore non era possibile staccare la spina,  soprattutto mentalmente: troppi i problemi che la sosta ha lasciato sul tavolo dopo il dicembre nero che ha gettato lui e la sua squadra in piena crisi. Tra tutti, il più delicato è quello relativo a Felipe Melo, sostituito contro il Catania per scelta tecnica dopo appena mezzora, uno schiaffo che non ha certo contribuito a migliorare le relazioni già abbastanza tese fra tecnico e giocatore. C’è da ricucire il rapporto, e questa sarà la prima incombenza di Roberto Bettega, il nuovo vice direttore generale che sarà presentato giusto domani. Ma soprattutto bisogna trovare la giusta collocazione tattica per il centrocampista brasiliano che, come hanno spiegato Prandelli e Dunga, non è un regista classico. Le soluzioni sono solo tre: la cessione, lo spostamento e il cambio di modulo.\r\nLa prima è la più complicata: vendere oggi Melo senza fare  una mostruosa minusvalenza (sei mesi fa è stata pagato 25 milioni) è praticamente impossibile. Si può tutt’al più tentare di cederlo in prestito, ma non è semplice neanche questo. Potrebbe esserci l’interesse di qualche club inglese, l’Arsenal su tutti, o di Spagna, dove tra il 2005 e il 2008 Felipe si è fatto parecchio apprezzare nel Racing Santander e nell’Almeria. Al momento, però, non risultano richieste. In questo caso, comunque, per la Juventus si aprirebbe un altro problema, quello della sostituzione e dunque di un esborso non preventi vato. Il giocatore è già stato individuato: Cristian Ledesma che, dopo la sentenza Pandev, il presidente della Lazio potrebbe trovare conveniente vendere per pochi milioni. Ma c’è da tenere d’occhio l’interessamento del Napoli di De Laurentiis. \r\nDopo la sostituzione di Felipe Melo, domenica scorsa in regia è passato\r\nClaudio Marchisio e, a parte l’errore su Plasmati in occasione del secondo gol, non ha demeritato, tenuto conto che si trattava di una soluzione improvvisata e d’emergenza. Ma alla fine della partita Ferrara ha dichiarato che è un’ipotesi di lavoro, perché il ragazzo di Andezeno, vivace come la freisa che si produce dalle sue parti, ne ha le qualità: piede, lancio, visione di gioco, intelligenza tattica. In questo caso Melo da vertice basso diverrebbe uno degli spigoli laterali del rombo, con compiti diversi, come Sissoko.\r\nA meno che Ferrara nella sua vacanza di lavoro non abbia deciso di tornare al 4-2-3-1, ilmodulo nel quale Melo brilla nel Brasile diDunga, lo stesso adottato a novembre dalla Juve e abbandonato dopo le sconfitte di Bordeaux e Cagliari, con l’imposizione del ritorno al rombo. Questo sistema per un po’ (Sampdoria, Atalanta) aveva anche dato buoni risultati e la presenza di Poulsen al suo fianco liberava il brasiliano da determinati compiti. Anche in questo caso, però, c’è un problema: la Juventus in estate era stata costruita per giocare con il 4-3-1-2, quindi c’è carenza di esterni.Vero che a gennaio tornerà a disposizione Iaquinta,\r\nl’uomo ideale per giocare così, ma dopo l’infortunio di Camoranesi manca un’ala destra.\r\n(Credits: Gazzetta dello Sport)