Ferrara: conferenza stampa integrale pre Udinese

Ciro Ferrara\r\n\r\nRicomincia il campionato e la Juventus ritrova Alessandro Del Piero e Momo Sissoko, due recuperi fondamentali in vista delle prossime sfide, visto anche l’infortunio patito da Trezeguet. «Chiaramente dispiace per David – sottolinea Ferrara durante la consueta conferenza stampa di vigilia – ma dobbiamo pensare solo alla partita di domani e non agli infortuni, non possiamo permettercelo. In questo momento come attaccanti abbiamo Del Piero e Amauri, ma questo non condiziona le scelte di modulo e di formazione». Il rientro del capitano tiene ovviamente banco, ma sono diversi gli argomenti toccati dal tecnico.\r\n\r\nLe condizioni di Del Piero\r\n«La valutazione sul suo stato di forma sarà complessiva. Ora ha lavorato bene senza interrompere gli allenamenti da quindici giorni, ma viene pur sempre da un lungo periodo nel quale non ha giocato e devo tenere presente anche questo aspetto».\r\n\r\nLa sua posizione nel nuovo modulo\r\n«Del Piero è una seconda punta a cui piace venire incontro al gioco e partire dall’esterno per poi accentrarsi. Predilige una certa zona di campo, pur rimanendo un attaccante. Non dico chiaramente come giocheremo domani, ma se continueremo con lo stesso modulo delle ultime partite, quella di esterno di sinistra nei te trequartisti è una posizione che Alessandro può ricoprire bene, chiaramente con caratteristiche diverse. Non possiamo pretendere che copra tutta la fascia e quindi troveremo un giusto equilibrio. Per come abbiamo giocato nelle ultime partite comunque, non mi pare che Giovinco abbia caratteristiche così difensive. Alessandro Diego e Camoranesi possono sicuramente coesistere».\r\n

\r\nL’importanza di Alex\r\n«Avere Del Piero a disposizione è un grande vantaggio per la carica che trasmette al gruppo e per quello che può fare in campo. È mancato in questo periodo, ma chi ha giocato al posto suo si è ben comportato. Il rapporto di stima che c’è tra di noi va al di là di quelle che saranno le mie scelte da qui in avanti. Il rispetto dei ruoli fa bene a tutto l’ambiente, fermo restando che in qualità di capitano è un riferimento molto importante per me e per la squadra. So benissimo qual è il suo ruolo e quanto importante sia la sua figura, ma non credo che questo debba rappresentare un peso per me. So bene che mi chiederete di lui tutti i giorni e so come rispondere».\r\n\r\nMarchisio\r\n«Ci sta nel recupero funzionale del ginocchio momenti in cui ti senti più pronti e altri in cui sei meno pimpante. Ha lavorato molto in questi giorni e c’è uno stato di affaticamento generale, dovuto proprio al fatto di essere reduce dall’infortunio al menisco».\r\n\r\nPronti a ripartire\r\n«La sosta era utile per recuperare giocatori e qualcuno l’abbiamo ritrovato. Non è mai facile ripartire, ma i giocatori rimasti qui hanno lavorato bene. Negli ultimi allenamenti ho visto grande attenzione e intensità e questo mi fa ben sperare per la partita di domenica. Stiamo rincorrendo chi ci sta davanti e dobbiamo ottenere delle vittorie per cercare di accorciare le distanze».\r\nUdinese, assenze importanti\r\n«L’Udinese per cultura è una squadra che continuerà a giocare anche con assenze importanti e queste non ci devono interessare i. Chi sarà in campo al posto di Pepe, Di Natale, Sanchez darà il massimo e c’è grande rispetto da parte nostra per i nostri avversari».\r\nUna Juve da trasferta?\r\n«In casa due partite con Bologna e Napoli ci hanno fatto rallentare la corsa e questo può far giudicare in maniera diversa il nostro cammino all’Olimpico. Nelle ultime partite però abbiamo segnato dodici gol, quindi questa è una squadra portata a giocare, sia in casa che fuori. Siamo convinti che l’Olimpico possa essere un’arma in più».\r\n\r\nL’eliminazione dell’Irlanda\r\n«Subire un gol così ed essere eliminati è dura, molto dura. Spiace per Trapattoni e per l’episodio, ma non mi pare il caso che una partita venga ripetuta. Si creerebbe un precedente troppo forte. Bisogna accettare l’errore evidente dell’arbitro e non dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia. Pazzini contro l’Olanda ha segnato con la mano e poi ha esultato, in modo contenuto, ma ha esultato. Chiaramente era una situazione diversa, ma non dobbiamo nasconderci dietro un dito: se un giocatore italiano in finale di Champions League segnasse un gol con la mano, sfido chiunque a dire che la partita va rigiocata…».\r\n(Credits: Juventus.com)