Elkann: “Non richiederemo mai la riapertura dei processi e la restituzione degli scudetti”

Parole che non hanno bisogno di commento. “Chiederemo giustizia ma non la riapertura del Processo sportivo nonostante il coinvolgimento in Calciopoli di altre squadre”. Questo il succo del pensiero di John Elkann, azionista di maggioranza della Juventus, come riportato oggi da un’intervista al quotidiano torinese La Stampa, nella quale, l’Ing. Elkann  si pronuncia anche sulla presidenza del cugino Andrea Agnelli.\r\n\r\nIngegnere Elkann, perché suo cugino?\r\n«La Juve è molto importante per la mia famiglia e per me. C’è bisogno di una vicinanza costante. Con il fatto di aver aumentato il mio livello di responsabilità, ho chiesto ad Andrea se fosse stato disponibile a fare il presidente».\r\n\r\nE così la Juve torna nel suo alveo originario.\r\n«Andrea non è solo un rappresentante della nostra famiglia, ma è anche una persona che ama la Juventus in modo genuino. Lo so per esperienza diretta, siamo coetanei, abbiamo vissuto insieme tante partite, tanti momenti anche di vita di spogliatoio, il primo scudetto di Lippi, la Champions del ‘96. Quando nacque mio figlio, venne in ospedale e gli regalò un pallone e un leone vestito di bianconero».\r\n\r\nTifoso, d’accordo.\r\n«Non è solo per questo che diventerà presidente. Andrea ha una reale esperienza nel mondo dello sport, ha lavorato in Juventus, Ferrari, con la Philip Morris per la parte sportiva. Oggi è molto impegnato nel golf con un progetto di rilancio del Royal Park I Roveri ed è Consigliere Federale».\r\n\r\nArriva in una fase delicata per la Juve.\r\n«C’è un percorso che condividiamo, procederemo insieme. Lavorerà fianco a fianco con Blanc, in una struttura decisamente rafforzata e in grado di perseguire obiettivi ambiziosi».\r\n\r\nDa quando?\r\n«Subito dopo la conclusione del campionato».\r\n\r\nBlanc dunque fa un passo indietro?\r\n«Semmai uscirà rafforzato da una presidenza familiare con cui instaurerà un legame molto stretto. Lui ha svolto un ottimo lavoro nella gestione del club ma la Juve, anche nella sua parte sportiva, esige un impegno totale. Penso alla presenza al campo, ai colloqui con i giocatori. Andrea sarà un presidente a tempo pieno, in modo che Blanc possa dedicarsi alla gestione dell’azienda».\r\n\r\nE Marotta diventerà direttore generale. Diciamo bene?\r\n«Nomi non ne voglio fare, c’è un campionato in corso».\r\n\r\nNemmeno quello di Benitez?\r\n«Nemmeno Benitez. Però una cosa posso garantire ai tifosi: nella prossima stagione la Juve società, in tutte le sue componenti, sarà rafforzata con persone di grande spessore ed esperienza».\r\n\r\nAnche sul mercato?\r\n«Negli anni scorsi abbiamo investito e il nostro impegno nel rafforzare la squadra proseguirà in futuro. Senza sottovalutare la rosa attuale, che è fatta di giocatori importanti e di giovani allevati in casa che sono ormai cresciuti».\r\n\r\nResta il fatto che nella prossima stagione la Juve quasi sicuramente starà fuori dalla Champions League.\r\n«Con il Bari la squadra mi è piaciuta, ha dimostrato di aver ritrovato brillantezza e gioco. Da qui alla fine del campionato mancano tre partite. Per questo dico: proviamoci sino in fondo, sino a quando la matematica non sarà più forte di noi».\r\n\r\nIl futuro è in cantiere, il passato è tornato d’attualità con Calciopoli. Rispetto alle nuove intercettazioni, avete rivendicato parità di trattamento. Come Juve vi limiterete a una petizione di principio?\r\n«Premessa doverosa: le regole esistono e vanno rispettate, in nessun caso la Juve chiederà di riaprire i vecchi processi. Piuttosto ci piacerebbe sapere perché intercettazioni rilevanti non siano entrate nella prima fase di Calciopoli e si sia indagato solo nei confronti di qualche società, questa in particolare, e non di tutte».\r\n\r\nQuindi?\r\n«Nei prossimi giorni sarà definito un esposto alla Federcalcio per chiedere la revoca dello scudetto 2005-2006. In coerenza con quanto abbiamo sempre sostenuto: le regole valgono per tutti».