Del Piero “Se un giorno dovessi allenare mi ispirerei a Guardiola”

Torna a parlare Alex Del Piero e lo fa nel corso di una lunga intervista rilasciata alla ‘Cnn’. Nessuna certezza ancora sulla sua prossima destinazione, ma il capitano bianconero ha le idee chiare sulla durata della sua carriera di calciatore: “Gli Stati Uniti sono un Paese unico, dove io mi sono sempre divertito molto in vacanza. Ancora non c’e’ nessuna definizione, con nessuno. Vedremo se sarà lì, o sarà da altre parti. Voglio solo trovare la migliore situazione per giocare ancora a calcio: uno, due, tre, cinque anni“.\r\n\r\nMolto schiettamente, poi, l’ex capitano della Juventus, ammette che avrebbe voluto chiudere in bianconero da calciatore:\r\n

Mentirei se dicessi che non mi aspettavo di non rinnovare il contratto. Già c’erano state delle difficoltà l’anno scorso, che poi erano state superate. Ma il mio pensiero non è: “Ah, perché non mi hanno rinnovato?”. Io ho dato tutto, e di più, di quello che potevo dare. Sono estremamente felice. Poi bisogna seguire quello che è il destino. Oggi il destino mi vede separato da questa realtà, e ci voglio andare dietro. Voglio solo trovare la migliore situazione per giocare ancora a calcio: uno, due, tre, cinque anni. Nessun amaro in bocca. Almeno da parte mia.

\r\nNonostante in passato non abbia mai preso in considerazione questa eventualità, Del Piero parla di un ipotetico futuro da allenatore:\r\n

Ho avuto una carriera ricca di dualismi, ma la mia particolarità è che li ho avuti con più persone. Non l’ho mai vissuto con ansia, e anzi mi sono sempre fatto una domanda: “Perché non insieme?”. In alcune società ci sono certe dinamiche per cui si pensa che è meglio solo un giocatore di un certo tipo. Io la vedo ancora da calciatore, e dico che più giocatori di un certo tipo ci sono, meglio è. Non ne ho la più pallida idea perché sia così, bisognerebbe chiedere a chi fa certe scelte. Se dovessi essere allenatore, sarei decisamente un Guardiola.

\r\nUna carriera incredibile quella di Alex, che poi ne ripercorre le fasi salienti:\r\n

Cose come ‘il tiro alla Del Piero’ mi riempiono di gioia. Il ricordo più bello della mia carriera è ovvio che sia la Coppa del Mondo. Ma anche essere applaudito in altri stadi, come al ‘Bernabeu’, nel tempio del calcio. E’ qualcosa che va oltre. Una cosa poi replicatasi in maniera esponenziale alla mia ultima partita a Torino, dove il pubblico si è fermato per più di venti minuti. È qualcosa che ancora non so spiegarmi.

\r\nLa chiusura, con il ricordo più brutto di Alex:\r\n

La spina che mi rimane, nella finale di Euro 2000, più che il gol che sbagliai io, e quello che segnarono prima Wiltord e poi Trezeguet. Ma se mi avessero detto di perdere l’Europeo così e di vincere il Mondiale dopo, ci avrei messo la firma.