Povera Juve, siamo alle solite, è bastata la terza vittoria consecutiva, roba che non accadeva dal 2009, per far cambiare opinione alla società, umore ai tifosi, addirittura far tornare la parola a giocatori che fino a ieri stavano con la testa china a pensare alle magre figure rimediate con Lecce, Bologna, e Milan. Non è valso neppure il ricordo di un primo tempo giocato contro il Genoa in modo indegno. Tutto rimosso , dimenticato, è bastato un gol di Luca Toni nel finale su lancio abbastanza fortuito di Aquilani per far girare il vento e dimenticare tutto in nome di una vittoria. Che il Genoa attuale è veramente poca cosa non conta. Si vince e son tutti fenomeni, si perde e son tutti brocchi. Fortuna che c’è ancora qualcuno che sa cos’è la Juve con la J maiuscola e predica silenzio, prudenza e lavoro, ed è il nostro attuale Capitano (ma ancora per poco) Claudio Marchisio, uno che alla Juve ci sta da quando era un pulcino e sa che bisogna far parlare i fatti e non le chiacchiere. A Torino domenica è andata in onda la solita partita sconclusionata di Del Neri. Terzini scelti con il lancio della monetina, 4-3-3 che sembra invece il solito 4-4-2  con Pepe seconda punta, lo stesso Pepe sostituito dall’inguardabile Martinez quando sta disputando la sua migliore partita in stagione. Fortuna la sorte a volte dà una mano e il cambio di Melo che non pare più quell’elemento imprescindibile e insostituibile come ho sempre sostenuto e sostengo, si è rivelato azzeccato. Tengo a precisare a quanti mi stessero leggendo e pensassero che non mi va mai bene niente che tengo a criticare ora Del Neri, quando si vince. Perché è fin troppo facile farlo quando si perde. Prendiamo atto che questo è  un campionato mediocre: uno come Del Neri, con la sua esperienza doveva fare meglio, non ci sono né Capello, né Lippi, né Ancelotti, né Mourinho. L’unico allenatore che aveva un minimo di curriculum era Benitez e lo han fatto fuori a Natale. Ora Del Neri ha davanti a sé Allegri, Leonardo, Mazzari, Guidolin, Reja, Montella; l’unico che ha vinto qualcosa è Guidolin (una Coppa Italia con il Vicenza). Io credo sia giusto pretendere di più. Minimo il quarto posto. Sento parlare di una sua possibile riconferma anche senza quello. Non  sono d’accordo. Io non lo confermerei a prescindere , è vero che è un uomo di campo e sa curare il gruppo. Ha dato disciplina allo spogliatoio e voglia di lottare alla squadra, ma è troppo poco per una Juventus. Ci sono troppi limiti tattici e gestionali. Tattici perché la Juventus non può arrivare ad Aprile e non sapere chi sono i terzini titolari. Gestionali perché come Ranieri le sue sostituzioni mi sembrano il più delle volte casuali e non finalizzate a cercare di vincere la partita. Se io fossi Andrea Agnelli ci penserei prima di riconfermarlo, la Juve non può avere un ‘’buon’’ allenatore, come non può avere dei ‘’buoni ‘’giocatori, la Juve che conosco io deve puntare al top. E questo non è il top.\r\n\r\nDi Alessandro Magno