Conte: “La Juve, Agnelli e Marotta, ecco la verità”

antonio-conte-italiaAntonio Conte, CT della nazionale italiana, torna a parlare di Juve. Intervistato dalla trasmissione di RaiSport, ‘Il Processo del lunedì’, l’ex tecnico bianconero fa il punto sul campionato e non può non dire la sua su quanto sta attualmente facendo la Juventus di Massimiliano Allegri, che sta godendo anche del lavoro fatto da Conte nell’ultimo triennio. “La Juve in tre anni ha costruito un grattacielo dal nulla – esordisce Antonio Conte – e si è lavorato tantissimo tutti insieme. La casa è solida, è inevitabile che si debba andare avanti per questa strada e lo farà per molto tempo. Sentir dire da qualche giocatore che aver cambiato sia stato giusto, mi ripaga di tante illazioni che mi si sono riversate contro dopo la mia scelta”:\r\n\r\nPer lo scudetto, attualmente, sembra un discorso a due tra Juve e Roma:\r\n

La Roma sta facendo un percorso simile al nostro. Avrebbe vinto lo scudetto se non avesse incontrato l’anno scorso una Juve mostruosa. Sta cercando di fare lo stadio – prosegue – , ha fatto un mercato intelligente, ma vedo ancora la Juve favorita. In tre anni si è fatto qualcosa di incredibile sotto tutti i punti di vista. La squadra veniva due settimi posti e non era facile riportare lo spirito giusto. Mi accorsi però già in ritiro che avevo un gruppo di ragazzi che sarebbero andati oltre l’ostacolo. Poi conoscevo l’ambiente come le mie tasche, ha facilitato me e la dirigenza a raggiungere l’obiettivo. Avevo una grande squadra e col presidente abbiamo creduto che il miracolo potesse accadere e così è stato”.

\r\nDopo l’addio sono circolate molte versioni sul divorzio: alcuni giornali hanno parlato di litigio con Agnelli e Marotta, ma la realtà è molto diversa e Conte racconta la sua definitiva verità.\r\n

Non si è incrinato niente con Andrea Agnelli e i dirigenti Marotta e Paratici. Il rapporto resta. Ho pensato e detto che dopo tre anni così intensi si era giunti all’epilogo del rapporto. Quando si è forti a livello sentimentale e si dà tutto, c’è un momento in cui è giusto separarsi per il bene di tutti. L’ho esternato ad alcuni calciatori, alla proprietà e ai dirigenti. Più difficile far capire al tifoso – conclude – ma tutto è stato fatto a fin di bene.