Come sono tutti prudenti… Beretta su Scommessopoli: “Basta con i… si dice”

“Siamo i primi a chiedere un’indagine approfondita: se vengono accertate responsabilità, si proceda con il massimo del rigore e della fermezza. Ma non possiamo consentire che il calcio di Serie A venga attaccato con meccanismi generici. Bisogna essere coerenti con un indirizzo generale che ritengo indispensabile. Noi, come calcio di Serie A, rischiamo di essere attaccati da un rumore di fondo che è diverso molto rispetto a fatti e responsabilità. Siamo i primi a chiedere un’indagine approfondita: se vengono accertate responsabilità, si proceda con il massimo del rigore e della fermezza”. Dopo Abete è toccato al Presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, a predicare cautela sui continui accostamenti tra la massima categoria calcistica e le ormai note vicende legate al giro di scommesse illecite. Intervenendo a Gr Parlamento, Beretta ha poi aggiunto: “In ambito federale abbiamo spinto affinché si arrivasse all’inasprimento delle sanzioni, ci siamo detti disponibili a dare un contributo ad iniziative come quella della task force varata dal ministero dell’Interno. La nostra posizione è molto chiara, ma non possiamo consentire che il calcio di Serie A venga attaccato con meccanismi generici. Senza i fatti, bisogna evitare di sporcare un fenomeno che ha molti elementi di positività. La Serie A è un grande patrimonio economico, sportivo e di passione. Vanno accertate eventuali responsabilità, non dobbiamo prestarci al gioco al massacro dei ‘si dice’ e dei ‘relata refero’”.\r\nOggi sono tutti prudenti, dunque: basta sbattere mostri in prima pagina senza avere alcuna prova. Non è così che si fa pulizia nel calcio e nella società civile. Eppure 5 anni fa, in modo non analogo, ma identico, sui “c’era la percezione che” di Nucini, “si diceva tra colleghi che” di Monti, si è montato un sentimento popolare in combutta con un paio di giornalacci, che nel giro di 20 giorni mandò la Juventus in B e rovinò la vita a Luciano Moggi ed ad altre decine di persone. Senza prove.