Calciopoli, oggi sentenza d’Appello: Moggi attacca con le nuove intercettazioni

In corso di svolgimento a Napoli l’ultima udienza del processo d’Appello di Calciopoli: la sentenza è attesa intorno alle 17:00 di oggi

The former general-manager of the JuventOre 13.30 Cominciata la camera di consiglio: come dicevamo, sentenza prevista intorno alle 17.00\r\n\r\nUltima udienza oggi a Napoli per il Processo d’Appello di Calciopoli. La parola passa, prima della sentenza, alla difesa di Luciano Moggi, i cui avvocati, Maurilio Prioreschi e Paolo Trofino, faranno leva sulle nuove intercettazioni, tra cui quella tra l’ex arbitro Salvatore Racalbuto e il dirigente del Milan Leonardo Meani. La cupola, se c’era, era proprio sgangherata. Il procuratore generale ha rinunciato alla contro-replica, non un bel segnale per gli imputati. L’eventuale ricorso in Cassazione tratterà solo l’iter processuale, come riferisce Tuttosport.\r\n\r\nDi seguito uno stralcio dell’intervento dell’avvocato Trofino, tratto dalla diretta di Ju29ro.com:\r\n

I magistrati hanno ritenuto che questo fosse un processo indiziario e che avrebbero fatto ricorso alla prova logica. Io ho la pretesa di dimostrare che in questo processo non solo la prova indiziaria è fragilissima, ma che esiste una prova diretta della innocenza di Moggi che si ricava dalle motivazioni di condanna, giacché la valutazione delle telefonate, messe in ordine di successivo, dà una visione diversa. Avrete la prova diretta dell’innocenza di Bergamo e Mazzini, una prova matematica!\r\nPer che cosa è stata messa in piedi questa organizzazione? Per far vincere il campionato alla squadra più forte sia sul campo che nell’organizzazione societaria? Quindi se anche fosse esistita non avrebbe fatto alcun danno a nessuno! Sono venute qui squadre a costituirsi parte civile a chiedere risarcimenti milionari, squadre che sono da una vita in serie B!\r\nMoggi difendeva la Juve dal colosso Mediaset che aveva 4 reti televisive ed un ministro per gli affari arbitrali, Meani. Era uno che non solo parlava con tutti ma parlava di tutto, indicava, suggeriva, cosa che Moggi non ha mai fatto. L’indicazione di Rodomonti del 9 febbraio attribuita a Moggi era falsa e l’ha riconosciuto anche il PG Ricci. Meani è quello che, parlando con i designatori, dice: vanno bene quei tre, il presidente è d’accordo li puoi mettere. Telefona a De Santis che secondo l’accusa è vicino a Moggi e non solo ridono delle disgrazie della juve, ma dicono una cosa terribile: vai a fare Fiorentina-Milan e non ammonire i giocatori diffidati perché la settimana prossima devono giocare con la Juve!\r\n\r\nUltima udienza oggi a Napoli per il Processo d’Appello di Calciopoli. La parola passa, prima della sentenza, alla difesa di Luciano Moggi, i cui avvocati, Maurilio Prioreschi e Paolo Trofino, faranno leva sulle nuove intercettazioni, tra cui quella tra l’ex arbitro Salvatore Racalbuto e il dirigente del Milan Leonardo Meani. La cupola, se c’era, era proprio sgangherata. Il procuratore generale ha rinunciato alla contro-replica, non un bel segnale per gli imputati. L’eventuale ricorso in Cassazione tratterà solo l’iter processuale, come riferisce Tuttosport.\r\n\r\nDi seguito uno stralcio dell’intervento dell’avvocato Trofino, tratto dalla diretta di Ju29ro.com:\r\n\r\nMoggi doveva difendersi anche da Telecom, sulla quale c’è anche una storia giudiziaria che gli ha dato ragione su ciò che abbiamo sempre detto. Tutto comincia perché Moggi si deve difendere e deve difendere la Juve da questi due colossi, da Meani e Tavaroli, e Moggi con un paio di schedine da 50 euro pensava di difendersi…\r\nLanese non aveva, per la sentenza, alcun controllo sui designatori e quindi lo assolve perché aveva una carica senza alcun titolo esecutivo. Quindi l’associazione messa in piedi da questo diavolo di Moggi non aveva motivo di essere. Qui gli associati vengono via uno dopo l’altro come grappoli d’uva e quelli che restano sono degradati…\r\nQuesta sentenza provoca un effetto: se le riunioni dell’associazione servono a far vincere il campionato e Lanese non aveva motivo di essere presente, si crea un vulnus della prova perché le riunioni sono la base della prova. Lanese non c’era, ma c’è un effetto indotto: la logica dice che se Lanese non aveva ruolo, non poteva dare nessun contributo. Evidentemente questi si riunivano per altri motivi: di federazione, politici ma non quelli attribuiti all’associazione!\r\n\r\nMa passiamo anche alle famose cene nelle case degli associati: erano le case loro, di Moggi, di Giraudo e Pairetto, che avevano un rapporto personale. Non si vedevano in incognito, in una grotta. Voi mi dovete dimostrare che quelle persone non si potevano incontrare, che quelle riunioni erano finalizzate a compiere reati! L’incontro di Colle Salvetti del 21 maggio 2005 ha una importanza straordinaria perché ci da la prova diretta dell’innocenza. Quel giorno il campionato si è già concluso per la Juve. Ci abbiamo messo tre ore per tirare fuori dalla bocca di Auricchio che a quel punto la Juve aveva già vinto lo scudetto con la partita Palermo-Milan 3 a 3 con la vittoria dello scudetto per la Juve. E sapete cosa dice il PM? Si sono visti perché dovevano ancora parlare o pagare il prezzo a Bergamo. Quella riunione è un monumento all’inesistenza dell’associazione. Dovete leggere delle telefonate dei giorni precedenti all’incontro, tra Bergamo e la Fazi. Calcolate che i colloqui tra i due sono una miniera d’oro per il processo perché tra loro c’è un rapporto molto stretto. Parlano di cose che sanno, si chiamano 3 volte al giorno e Bergamo spesso fa dei report. Ce n’è una prima tra Bergamo e Mazzini: “…io però vorrei fare una cena importante, non per l’apparecchiatura… ma per le cose che gli devo dire, tu bisogna che mi dai una mano eh? Mazzini risponde che va bene. Bergamo aggiunge poi: vieni è importante, porta anche tua moglie. Ma prima di ciò Bergamo chiama Giraudo, chiedendo se può far venire alla cena anche Mazzini. Cioè Bergamo che era un associato chiede ad un altro associato se può venire un altro associato ancora? Chiede l’autorizzazione! Ma la serie prosegue con una Bergamo-Fazi, dove quest’ultima detta a Bergamo la strategia di come dire le cose. Bergamo ha bisogno della presenza di Mazzini e la Fazi gli suggeriusce quello che deve dire, alla cena dei vertici degli organzzatori della banda dei criminali\r\n\r\nIl fatto che Moggi utilizzasse le schede per il motivo che vi ho detto è dato anche dal fatto che non c’è una sola telefonata in cui Moggi parla del mercato! Il budget di una squadra di serie A è la cosa più importante, ma la cosa che non si sa è che la cattiva strategia dell’acquisto o della vendita possono cambiare una società da così a così. Lo stesso Moggi nel 94, quando fu chiamato alla Juve insieme a Giraudo, prese il timone di una società disastrata, con 70 miliardi di lire di debiti e che non vinceva più. Da quel momento gli azionisti non hanno messo una sola lira e la squadra ha vinto tutto. Moggi è riconosciuto da tutti come il migliore nel fare il mercato. Nella sua vita ha fatto cose strabilianti in entrate e in uscita. Ebbene, com’è possibile che in 171mila telefonate non ce n’è una sola in cui si parli di mercato? Se me ne trovate una, smetto la toga e vi dico che è colpevole!\r\n\r\nVi ho detto dei colloqui Bergamo-Fazi. Non ve li leggo, ma siamo su un versante della valutazione della prova logica che mi dice che un rappresentante della mia associazione non possa mettere in campo atteggiamenti che favoriscano un mio concorrente. Se troviamo Bergamo mentre mette in campo un’attività che favorisca direttamente i nostri concorrenti è una prova diretta dell’innocenza! Si può anche sostenere che Bergamo parli con tutti, anche con il presidente dell’Inter o del Milan e che quando parla lo fa per compiacere tutti. Ma anche questo è un errore compiuto nelle sentenze. Quando Bergamo parla con la Fazi è un momento straordinario di genuinità. Ascoltatele! Nessuno di loro poteva immaginare che il telefono fosse intercettato! Quando la Fazi maledice la Juve è una prova diretta! Non esalta il Milan, sua squadra del cuore, ma maledice la Juve! Com’è possibile? Bergamo è milanista, lo dichiara lui con una genuinità straordinaria.\r\nOltre alle espressioni di cordoglio per il Milan, a cui Bergamo partecipa, c’è un’altra prova: è possibile che Bergamo, oltre ad essere tifoso milanista, chiami Meani, si senta con Meani e da associato si renda protagonista della famosa telefonata con Carraro? E della successiva telefonata con Rodomonti? Leggetela! Io voglio dimostrare che Bergamo non fa parte di un’associazione perché l’associazione non esiste… Ma veramente devo ancora discutere se Bergamo sia associato? Devo ancora discutere dell’esistenza stessa di un’associazione! È una sentenza prigioniera perché mi pone a base i colloqui telefonici tra Nucini e Meani! Nucini, che la stessa sentenza definisce uno dei testi meno attendibili? Ma di che parliamo? Questa indagine è una pura invenzione!\r\n\r\nUltimo argomento: avete a disposizione le telefonate dei nostri concorrenti. Avete il loro ministro degli affari arbitrali che fa delle telefonate da brivido. Con Trefoloni ci parli tu, altrimenti gli tagliamo la testa. Questo è l’atteggiamento arrogante che attribuite a Moggi? E questo cos’è?

\r\nDi seguito uno stralcio dell’intervento dell’avvocato Prioreschi:\r\n\r\nNon volevo riprendere la parola ma qualche giorno fa mi è arrivata una mail di Penta in cui mi chiedeva di sentire una telefonata tra Meani e Racalbuto. Quando l’ho ascoltata ho detto a Penta, e non ho paura a ripeterlo, che chi ha occultato la telefonata deve essere arrestato perché in questa telefonata che voi non potete conoscere c’è la prova non solo dell’innocenza di Racalbuto per quella partita, ma dell’estraneità di Racalbuto alla eventuale associazione.\r\nC’è una esigenza di moralità in questo processo che supera ogni limite. Dovete sapere che cosa è succeso in questo processo! Lei ci ha sempre invitato a non leggere, ma questa voi non la conoscete. Abbiamo fatto una memoria in cui la chiave di lettura era la prova logica sulla partecipazione alla associazione. Però quando si occulta una telefonata di questo genere che ha provocato la condanna di un innocente, io devo parlarvene!\r\nPrioreschi legge la telefonata tra Meani e Racalbuto.\r\n\r\nFoto Getty Images – Tutti i diritti riservati