Calciopoli: Moggi chiede i danni per spionaggio a Inter, Telecom e Pirelli

L’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, rompe gli indugi e decide di chiedere i danni a tutti per lo spionaggio illecito cui è stato sottoposto negli anni passati. Il principale imputato del processo di Calciopoli fa causa, dunque, all’Inter e di conseguenza a Telecom e Polis d’Istinto in seguito ai pedinamenti e al dossier aggio non autorizzato da nessun tribunale, al quale è stato sottoposto nel 2003. Si tratta dell’Operazione Ladroni, che stando quanto sta emergendo al processo Telecom a Milano, sarebbe stata commissionata dalla società nerazzurra a Luciano Tavaroli, allora capo della sicurezza del colosso telefonico.

Nel corso degli interrogatori a Milan, Tavaroli ha rivelato, tra le altre cose, di aver pedinato, intercettato e indagato sui conti bancari anche dei familiari dell’ex arbitro Massimo De Santis, dell’allora designatore Paolo Bergamo, del dirigente del Messina Mariano Fabiani e di Luciano Moggi, appunto. Nella giornata di ieri, Bergamo, De Santis, Racalbuto, Reuca e Fabiani hanno vinto il primo round della causa civile contro Inter, Pirelli e Telecom. Anche Bobo Vieri, tempo fa, ha ottenuto un risarcimento da ben 1 milione di euro dall’Inter, che lo aveva indebitamente spiato quando vestiva la casacca nerazzurra.

L’avvocato Silvia Morescanti, intanto, che ha curato anche la causa anche di Bergamo, ha avuto mandato da parte dell’ex dg della juve per chiedere i danni:

“L’Inter puntava sulla prescrizione, che non è stata riconosciuta – ha detto la Morescanti a ‘Tuttosport’ – Pirelli e Telecom si palleggiavano le responsabilità, ma il giudice di Firenze ha dato ragione a noi respingendo queste eccezioni. E ha proposto una conciliazione tra le parti: una cifra da versare ai miei assistiti come risarcimento danni. Se accettassero, il prossimo 4 dicembre, il giudice sancirà l’accordo definitivo. Altrimenti, sarà sempre il giudice a stabilire l’entità del danno. Moggi? Mi ha dato mandato per aprire un’altra causa che riguarderà gli stessi fatti. Ma si costituirà come un procedimento diverso, che correrà parallelo a quello di Bergamo e degli altri”, conclude l’avvocato.

Nuovi guai, dunque, per il presidente nerazzurro Massimo Moratti, che a Cagliari è indagato per concorso esterno in omicidio colposo, per la morte di un dipendente Saras avvenuta nell’aprile del 2011.

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