Calciopoli, De Santis all’attacco: “Palazzi, chiedi l’esposto Nucini”

Per Stefano Palazzi è in arrivo un’altra gatta da pelare. Oggi Massimo De Santis e il suo avvocato, Paolo Galli­nelli, presentano un’istanza che può risultare memento assai utile per chi prova a dimenticare Calciopoli 2. Ebbene, anche De Santis vuole che la Figc si muova nel sen­so giusto nell’indagine che ha preso il via sotto Natale. E allora ecco le quattro pagi­ne presentate a Palazzi per­ché, almeno lui – che ne ha effettivo interesse visto che indaga sui movimenti interi­sti dal 2007 (archiviò per mancanza di elementi oggi esistenti, prescrizione e im­procedibilità nei confronti dell’ormai defunto Facchet­ti) – chieda alla pm milanese Ilda Bocassini lo sdoganamento e la riesumazione dell’ormai famigerato modello 45 sul­l’incontro con Nucini. De Santis – citando Tavaroli e Trochetti Provera – sostie­ne che l’Inter abbia solleci­tato il tutto con un esposto alla Procura di Milano nel 2003 (ma De Santis si chie­de se la data sia quella o piuttosto il 2004 e quando il fascicolo è stato archiviato).

L’istanza dell’ex arbitro di Tivoli par­te proprio dall’assunto che sia stata l’Inter a farsi viva dalle parti della Procura mi­lanese, senza la previa auto­rizzazione federale e senza farne cenno (ovviamente) agli organismi inquirenti fe­derali. Come già fece Vieri col suo legale, Danilo Bon­giorno e di recente, anche De Santis con Gallinelli (ri)scrive a Pa­lazzi che lo stato delle cono­scenze sulle questioni cosid­dette “spionaggio Telecom” sono molto più avanti di quanto Borrelli seppe tra­smettere a Palazzi tra l’otto­bre 2006 e il marzo 2007. Comprese le parole di Nuci­ni, acquisite e di certo poco considerate dall’allora capo dell’Ufficio Indagini, nomi­nato proprio da Guido Rossi nel maggio 2006. Tavaroli aveva detto ai giudici mila­nesi – e l’atto era stato tra­smesso in Figc – che gli risul­tava “solo che la Società In­ter ha presentato in Procura un esposto che però l’arbitro (Nucini, ndr) che aveva con­tattato Facchetti, convocato in Procura, non confermò…”. Non solo: Tronchetti Prove­ra, in sede di incidente pro­batorio davanti alla gup Pa­nasiti dichiara: “Moratti aveva chiesto immediata­mente un aiuto alla Procura della Repubblica, perché c’e­ra un arbitro che raccontava di strane storie a Facchetti, però poi quest’arbitro cam­biò idea, non raccontò più nulla e quindi cadde il tut­to“; e ancora: “la prima cosa che fece Massimo Moratti fu di andare dalla dottoressa Bocassini a raccontare que­sta vicenda”.

De Santis chiede a Palazzi di voler mettere a confronto queste tesi con quelle raccontate da Nucini davanti ai giu­dici di Napoli, il 15 marzo, quando fu richiamato per­ché “si squalificava come te­ste” e raccontava di aver fat­to chiacchiere generiche sul calcio con la Boccassini senza essere stato spinto da nessu­no al confronto con la pm milanese (ma la Ilda non aveva meglio da fare, allo­ra?) E il confronto De Santis chiede che sia anche operato con quanto Moratti disse proprio a Borrelli il 3 ottobre 2006: “Ver­so la metà del 2003, il Fac­chetti mi rappresentò l’in­tenzione di denunciare i fat­ti riferitigli da Nucini alla Procura della Repubblica. Mi opposi ad una tale solu­zione e dissi a Facchetti che, attesa la genericità di quan­to asserito da Nucini, dove­va essere quest’ultimo a se­gnalare il fatto”. De Santis vuole la riesumazione del fa­scicolo auto-archiviato chie­dendosi se coi tempi non si scivoli, invece, al 2004, visto che Tavaroli stesso parla di ipotesi di “frodi in competi­zioni sportive”, proprio il reato contestato poi a Napo­li che parlava – chiaro e ton­do – di “sistema di condizio­namento delle partite di cal­cio facente capo a Moggi e avente come perno essenzia­le l’arbitro De Santis”. Così parlò Tavaroli, con l’avallo indiretto e testimoniale di Tronchetti Provera.

Questo la­voro, però, non serve solo a fornire nuovi elementi all’in­dagine in corso e che deve portare la Figc ad una pronuncia sullo scudetto 2006 e su tutto quanto chie­de la Juve nel suo esposto. Quel modello 45 potrà esse­re chiamato in causa anche da chi il 19 maggio dovrà di­fendersi alla Disciplinare sull’aggravante eventuale che può portare alla radia­zione di chi era spiato anche negli anni che hanno prece­duto Calciopoli. Senza che chi ha mosso 007 e arbitri in attività abbia patito alcun­ché. Anzi.

Credits: Tuttosport