Boutade Cassano-Garrone, la Samp sospetta di Mazzarri

garroneQual è la «storia brutta, molto brutta» che, secondo l’intervista di Riccardo Garrone a Radio Capital, starebbe dietro l’ostracismo di Lippi per Cassano? Non la conosceremo mai, almeno nella versione del presidente della Sampdoria che ha affidato al sito della sua società una parziale retromarcia con tante scuse alla Federcalcio e al ct. «Non esiste, per quanto di mia conoscenza, nessun fatto grave o dietrologia di alcun genere dietro le mancate di convocazioni di Cassano», ha garantito il rammaricatissimo Garrone che però non è un ragazzino sventato bensì un imprenditore serio e potente. Dunque è difficile credere che le sue parole volessero soltanto «cercare di comprendere il motivo delle scelte del ct», come si legge nel comunicato. Ammettiamo pure che stavolta sia lui ad aver fatto una «cassanata» ma non è possibile che Garrone, con la sua esperienza, abbia buttato lì un simile sospetto tanto per dire qualcosa.\r\nIn realtà alla Sampdoria sono assai seccati per l’esclusione del Fantantonio, una vicenda per cui il barese soffre e che lo ha reso sempre più nervoso. A Genova sono convinti che non si spieghi soltanto con le motivazioni tecniche e psicologiche cui si aggrappa Lippi. Il gossip racconta da tempo di una scazzottata tra il barese e il figlio del ct, Davide, davanti al “Twiga”, il locale di Forte dei Marmi di cui il ct è tra i proprietari. È una bufala. I due infatti sono in buoni rapporti e li hanno visti insieme al bar nel ritiro della Samp a Torino prima della partita con la Juve, testimone Beppe Marotta. Lippi junior se la ride: «Di questi tempi magari circola pure un video dello schiaffo – dice – Antonio non è forse il mio migliore amico ma è uno con cui rido e scherzo volentieri tutte le volte che ci incontriamo: sto persino cercandogli degli sponsor. E poi sarebbe bello se ogni tanto venisse al “Twiga” , invece non lo vediamo mai».\r\nPista sbagliata, insomma. Forse è più concreta, nella visione sampdoriana, la storiella per cui Marcello Lippi anziché attingere informazioni sul giocatore dalla società, ne avrebbe parlato con l’ex tecnico Mazzarri, di cui è buon amico a differenza di Cassano. E, probabilmente, le relazioni dell’attuale allenatore del Napoli non hanno confermato il clichè tutto genovese sulla conversione del monellaccio sulla retta via né su un cambiamento delle sue abitudini fuori dal campo. Magari è questa la storia cui si è riferito Garrone, benché non ci paia così brutta: da che mondo è mondo i ct della Nazionale si sono consultati con i loro colleghi di club per saperne di più sui calciatori. Non si affidano al giudizio dei dirigenti.\r\nLippi senior non è sceso in polemica. «Prima di conoscere la smentita di Garrone – ha commentato – ero anch’io curioso di conoscere questa brutta storia perché non la conosco. Ma con la smentita diventa tutto inutile». Inutile, forse. Definitivo, mai. Il tormentone proseguirà fino a maggio quando sarà diffuso l’elenco degli azzurri per il Mondiale e Lippi ha un solo rimedio: chiarire le ragioni tecniche per cui Cassano non entra nei piani della Nazionale. Ogni dietrologia sarebbe disinnescata, la trasparenza sarebbe premiata. Il guaio è che Lippi non vuole discuterne e allora si procede per sensazioni, voci, pettegolezzi. Ogni frase del ct e dei suoi giocatori finisce sotto la lente di ingrandimento. Ieri De Rossi ne ha detta una che è suonata immediamente come una frecciata al sampdoriano. «Sono fiero della reazione dei miei compagni della Roma davanti alle contestazioni – ha spiegato il centrocampista giallorosso – Nessuno si è comportato come quei viziatelli che quando vengono fischiati hanno gesti di stizza o di reazione verso il pubblico». Viziatello a chi?\r\n\r\nCredits: La Stampa\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it