Bomba Calciopoli: dov’è il video dei sorteggi?

Scoop di ‘Tuttosport’ e ‘Il Giornale’ che oggi pubblicano un dossier esclusivo che getta ulteriori ombre sul processo di Calciopoli. Come se non bastassero le telefonate sparite per 4 anni, quelle che “piaccia o non piaccia non esistono”, i baffi rossi sulle telefonate di altri dirigenti che poi non interessavano a chi indagava sul malcostume nel calcio, ora c’è un nuovo mistero sul video scomparso tra le prove e una relazione fotografica a supportare la tesi dei sorteggi truccati da cestinare.\r\ncome riporta il quotidiano sportivo torinese, l’8 novembre 2011 è la voce del pm Stefano Capuano che riecheggia mentre va in buca la richiesta degli avvocati difensori per avere visione del filmato del sorteggio arbitrale del 13 maggio 2005. Il video in questione nel faldone processuale che ha partorito la sentenza della giudice Casoria non c’è, così come non è presente nell’incartamento girato alla Corte d’Appello dall’ufficio del gup De Gregorio che condannò Giraudo e alcuni arbitri nel rito abbreviato del dicembre 2009. Sparito o sottratto da qualcuno? La domanda ce la dobbiamo porre perché ci sono incredibili errori nella fotosequenza e del filmato non consultabile dai giudici come scrive la Cancelleria della IX sezione del tribunale di Napoli “il documento richiesto è in possesso dell’Ufficio di Procura dal giorno 29/7/2009”.\r\n\r\nA supportare la presunta prova regina del taroccamento dei sorteggi – che nella sentenza la Casoria non conferma, anzi smentisce categoricamente – c’è solo la sequenza fotografica tratta dal video, passato per stralcio nella docu-fiction Off-Side su La7 il 15 dicembre 2009 e presente anche sul sito Tuttosport.com, e commentata dal rapporto del maresciallo Sergio Ziino , autore del servizio a Coverciano. Peccato, però, che la sequenza di immagini e il suo commento abbiano più di qualche pecca: le foto non sono numerate in ordine, viene attribuita erroneamente l’identità e il ruolo a chi materialmente svolgeva il sorteggio. Eppure, tornando al PM Capuano, in aula aveva dichiarato molto accalorato: “Più volte si è dileggiato sull’investigazione in merito ai sorteggi, io incuriosito sono andato a vederli, andate a vedere il filmato. Il filmato parla chiaro, addirittura ricordo la difesa di Moggi che parla di falso per quanto riguarda servizio di Ocp: il filmato rappresenta esattamente quanto vergato nell’Ocp dal maresciallo Ziino, il filmato che ho visto io era senza audio (ma l’audio c’è: in tv si sente Pairetto pronunciare “Lecce-Milan” e il giornalista estrarre “ Trefoloni ” come pronuncia Bergamo, ndr). Non si palesa così come è voluto far credere questa assoluta distinzione: prima sorteggia Pairetto poi sorteggia Bergamo, c’è una sorta di confusione come descritta. Vi è il famoso colpo di tosse, vi è il colpo di tosse (…) Le palline si aprono, lo vedete, basta vederlo è agli atti del dibattimento: non si deve fare altro, si vede la pallina che si apre e si richiude. (…) Questa è la situazione e la potete vedere dai due filmati che avete in vostro possesso”. \r\n\r\nIn realtà no, perché il filmato non lo potevano vedere, non c’è più. Lo stesso giornalista Bianchi, presentatosi in aula il 1° ottobre 2010 disse che nessuno dei giornalisti e nessuno dei notai protagonisti del sorteggio fu mai interrogato in fase d’indagine, smentendo così quanto detto dal capo investigatore Auricchio. “Arrivai a Coverciano 15 minuti prima del sorteggio – disse Bianchi -, venni a sapere dopo che era stato filmato dai carabinieri. Pairetto, come da procedura a estratto le pallina con le partite, mentre io ho estratto quelle coi nomi degli arbitri (?). Nessuno mi suggerì di muovere la mano a seconda di colpi di tosse, e certo Bergamo e Pairetto non mi indirizzarono in alcun modo: l’avessero fatto nei giorni precedenti avrei potuto fare lo scoop della vita e sarei diventato famoso. Fu un sorteggio regolarissimo, assolutamente”. E proprio Bianchi è il protagonista del clamoroso errore di persona presente nel reportage fotografico del maresciallo Ziino: il cronista, infatti, nella foto-sequenza viene spacciato per un “dipendente della federazione (lo stesso che successivamente ha collaborato con il Bergamo all’estrazione delle palline) mi chiedeva il motivo della mia presenza in quella sede ed io, senza qualificarmi, giustificavo la mia presenza. L’uomo non si presentava, ma aveva una divisa ufficiale della Figc”. \r\n\r\nE poi ancora caterve di errori, per foto precedenti al sorteggio, spacciate per fasi del sorteggio, palline che cadono per terra durante il sorteggio, ma in realtà pare siano cadute prima del sorteggio… Praticamente, per chi non ha potuto vedere il video, ricostruire i fatti dalla sequenza fotografica è praticamente impossibile. “Che il sorteggio non sia stato truccato, così come sostenuto dalla difese, è emerso in maniera sufficientemente chiara al dibattimento. Incomprensibilmente il pm si è ostinato a domandare ai testi di sfere che si aprivano, di sfere scolorite, di altri particolari, se il meccanismo del sorteggio per la partecipazione ad esso di giornalista e notaio era tale da porre i due designatori nell’impossibilità di realizzare la frode”, scrive la giudice Casoria nella sentenza di primo grado di Napoli.\r\n\r\n“E’ uno dei designatori che materialmente estrae dall’urna la pallina della gara, mentre è materialmente un giornalista sportivo ad estrarre dall’altra urna la pallina dell’arbitro (?). Data la presenza di un notaio e di un giornalista (mai lo stesso per ogni sorteggio) pare fortemente improbabile, se non del tutto inverosimile ritenere che i sorteggi fossero truccati”, diceva invece il rapporto approdato del procuratore capo di Torino, Maddalena, che archiviò l’indagine su Calciopoli. Nonostante ciò, i titoloni si sono sprecati: “Così truccavano i sorteggi”. Chiedere scusa no?\r\n\r\nDi seguito la foto-sequenza pubblicata oggi da ‘Tuttosport’\r\n\r\n