Beppe Marotta: “Juventus più forte con Grosso, non solo in campo”

Anche questa sessione di calciomercato si è chiusa e con l’amministratore delegato della Sampdoria Beppe Marotta facciamo il punto su alcune tematiche e spunti di riflessione che le ultime ore di trasferimenti ci hanno regalato.

Grosso alla Juve è stato più un trasferimento imposto dall’alto o una scelta strategica?
“Entrambi, per vincere, inannzitutto, bisogna creare un buon spogliatoio e la Juve, con tre nazionali in difesa, va in questa direzione. Con Grosso arriva anche una dose di esperienza e contuinità che la dirigenza cercava. Credo poi che questa operazione sia nata anche dal punto di vista tecnico-tattico oltre che di gruppo”.

Fra i nostri dieci acquisti top non c’è nessuno della Sampdoria, ma voi il colpo lo avevate già fatto ed in questo mercato avete pensato a migliorare l’organico
“Il nostro mercato è stato parsimonioso ed oculato, con un leggero saldo negativo nell’ordine di qualche centinaia di migliaia di euro, e siamo contenti così”.

Il mister è soddisfatto?
“Certamente”.

Come giudica gli acquisti dell’Inter di Milito e Motta dal Genoa?
“Sono due elementi che hanno fatto parlare di sè nel recente passato e non scordiamoci che Motta, prima dell’infortunio, era un giocatore importantissimo nel Barcellona”.

Passiamo alla Lazio, cosa ne pensa della situazione che hanno vissuto, o stanno vivendo, Pandev, Ledesma e De Silvestri?
“Bisogna valutare perché si è arrivati a questo punto e credo che quelle fossero situazioni nate da qualche mese. Non conosco i motivi, quindi non posso giudicare, ma questi giocatori sono un patrimonio della Lazio e la società deve cercare di recuperare il più possibile la situazione anche in vista del mercato di gennaio. Oppure ci sono ancora altri mercati aperti, come quello degli Emirati Arabi, dell’Inghilterra e dell’est Europa”.

Se andiamo a vedere le spese sul mercato nella stagione 2007/08, dopo Inter, Milan e Juventus, troviamo l’Udinese, ma poi i risultati non sono stati proporzionati alle spese
“Si può fare in fretta a dare i voti, ma per me ci sono tre criteri di cui tenere conto per farlo: quanto è costata una squadra, qual è il tetto salariale e il piazzamento finale. Se si valuta in questa ottica chi ha più possibilità di spesa è ovviamente facilitato perché può andare sul mercato a prendere i pezzi migliori”.

Sampdoria e Genoa sono in vetta alla classifica, può durare?
“La classifica, al momento, è poco indicativa. Noi abbiamo avuto un calendario molto più semplice rispetto all’avvio della scorsa stagione, ma Del Neri ha svolto già un ottimo lavoro da ciò che ho visto. C’è stato un cambio tattico, ma i giocatori hanno risposto bene e credo che dal mercato sia uscito un buon gruppo. Al di là della classifica, sono contento per le prestazioni fornite dalla squadra”.

In quel famoso incontro con Blanc di cosa avete parlato?
“Di tutto, a partire dal mercato per finire alla dirigenza o altro. Per quanto riguarda me si è solo sfiorato il discorso e con Blanc ci siamo confrontati poiché le sue esperienze sono molto diverse dalle mie”.

Avrebbe mai tradito la Sampdoria per la Juve?
“No, a Genova mi sento realizzato, è il mio habitat naturale e non sarei andato via solo per il blasone che può avere la Juventus”.

Chi fa il mercato alla Juve?
“Alla Juve il mercato lo farà sicuramente Secco che, comprensibilmente, potrà sentire il parere di altri come giusto che sia”.

Chi è il ds più ricco in Italia?
“Vista la situazione economica del paese al massimo posso dire chi può essere il meno povero. Forse il direttore sportivo dell’Inter, che non so se sia presente come figura, ma comunque uno fra Oriali e Branca”.

E’ vero che c’era un accordo con Corvino per il passaggio di Palombo alla Fiorentina?
“Assolutamente no, smentisco queste voci”.

Lo Scudetto a Genova è possibile?
“Molto difficile, ma si spera sempre”.
(Juvenews.net)