Beccantini: “Che fiacca su Calciopoli 2”

Da un grande antipatico all’altro, dall’Inter-nazionale di José Mourinho alla Nazionale senza Inter di Marcello Lippi. Si fa spesso confusione fra calcio italiano e calcio del campionato italiano. Il calcio è uno sport di squadra e, dunque, l’Inter rappresenta a pieno titolo la serie A. Con la Champions strappata sabato sera al Bayern, la più straniera delle nostre ammiraglie ha preso i classici due piccioni: 1) ci ha permesso di staccare gli inglesi (11 trofei) e agganciare la Spagna (12) al vertice della classifica della Coppa dei Campioni; 2) ci ha aiutato a conservare, nella Champions 2011-2012, i quattro posti che spettano, di diritto, ai tre Paesi meglio piazzati. Per scongiurare il sorpasso tedesco, bisognava imporsi entro i 120 minuti, non oltre; la coppa vinta ai rigori avrebbe premiato comunque la Germania.\r\nMourinho ha deciso di lasciare l’Inter; Lippi, di lasciare la Nazionale, con la quale si era laureato campione del Mondo nel 2006 e dalla quale era uscito subito dopo, per rientrarvi all’indomani dei grigi e iellati Europei di Roberto Donadoni. Amanti del proprio ego, vivono di imprese, di azzardi: Mourinho vuole diventare il  rimo allenatore a conquistare la Champions con tre squadre diverse; Lippi, il secondo tecnico ad aggiudicarsi il Mondiale due volte di seguito, nella scia di Vittorio Pozzo. L’Inter domina da quattro anni; la Nazionale, quando va bene, una volta ogni quattro.\r\nIl raduno azzurro di Venaria ha fornito le prime taniche di benzina per brucia- re l’indotto e compattare i pompieri come alla vigilia della spedizione tedesca. Calciopoli 2 non annulla o assolve Calciopoli 1, ma noto in giro una singolare fiacca; e il professor Guido Rossi, da commissario a interista vip al Bernabeu, incarna la cronica ambiguità di un Paese sospeso fra l’etica e l’etichetta. Mourinho ha «giocato» spesso contro gli arbitri (non in Champions, però: strano). Lippi, ct e non allenatore, deve aggrapparsi ad altri feticci. Come tipo di gioco, viceversa, non sono poi così lontani. Si guardano bene dall’idolatrare il possesso palla (a proposito: Inter 33%, Bayern 67%maInter due Bayern zero) e al calcio orizzontale privilegiano quello verticale: più diretto, il portoghese; più fraseggiato, viste le caratteristiche di Pirlo, l’italiano.\r\nSe il calcolo suggerisce di difendersi «bassi», indietro tutta: sono ben altri i problemi di cui vergognarsi. Mourinho ha voluto a ogni costo un «dieci» (Sneijder), Lippi li ha scaricati: da Del Piero a Totti, da Cassano a Miccoli. L’Inter «mondiale» passa da un convocato, Materazzi in Germania, a zero. Ci avete fatto caso? Di Zlatan Ibrahimovic non si parla più: eppure sembrava insostituibile. La stagione, nel frattempo, continua: Mourinho al Real e, dall’11 giugno all’11 luglio, Lippi in Sud Africa, a caccia del suo Milito. Poi Mister X da Moratti e Prandelli da Abete.\r\n\r\n(Di Roberto Beccantini per ‘La Stampa”)