Bari-Juventus: tabellino, commento, highlights e interviste

Bari (4-4-2): Gillet; S. Masiello, A. Masiello, Rossi, Belmonte; Alvarez (91′ Pulzetti), Gazzi (16′ Donati), Almiron, Ghezzal; Barreto (76′ Castillo), Kutuzov. A disp.: Padelli, Raggi, Parisi, Rivas. All: Ventura\r\n\r\nJuventus (4-4-2): Storari; Motta, Chiellini, Bonucci, De Ceglie; Pepe (58′ Lanzafame), Felipe Melo (63′ Sissoko), Marchisio, Krasic (46′ Martinez); Del Piero, Quagliarella. A disp.: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Aquilani. All: Delneri\r\nArbitro: Banti di Livorno\r\nMarcatori: 43′ Donati\r\nAmmoniti: Marchisio, Bonucci(J) Belmonte(B)\r\n\r\n

\r\n\r\nIL COMMENTO DI F.F.PAGANI\r\nHa cambiato tanto la Juventus in questa estate di fuoco. E forse si tratta solo di dare tempo al tempo.\r\nL’inizio, però, non è certo dei migliori.\r\nStorari fa il suo, e sul goal può davvero pochino. La difesa regge ma non come dovrebbe, scricchiolando più volte soprattutto sulle corsie esterne dove sia Motta che De Ceglie non danno ancora le giuste garanzie, quantomeno non nella fase che dovrebbero curare di più. Gli esterni offensivi, quattro in tutto il corso del match, non incidono e i centrali di centrocampo, fatto salvo un buon Felipe Melo (probabilmente il migliore dei suoi), non danno l’apporto sperato. I due attaccanti, infine, risultano impalpabili.\r\nE’ questa la radiografia di una squadra assolutamente deludente: dopo i primi minuti di sostanziale equilibrio, infatti, è il Bari ad uscire e fare la partita.\r\nPugliesi che ripropongono quindi il gioco brioso, arioso e spumeggiante già mostrato lo scorso anno fatto di grande solidità ed attenzione in fase difensiva (dove le partenze di Bonucci e Ranocchia non hanno assolutamente pesato, oggi), geometrie precise, ali ficcanti e punte molto mobili.\r\nSe Ventura è quindi, ancora una volta, promosso a pieni voti, qualcosina da chiedere a Delneri ci sarebbe anche.\r\nStante il fatto che è pratica consona quella di cambiare uno se non entrambi gli esterni d’attacco, proprio per sfruttare al meglio le fasce laterali con uomini sempre quanto più possibile freschi, è anche vero che sorgono dei dubbi rispetto al replicare questa strategia anche in seno alla Juventus. Innanzitutto perché così facendo si finisce col far giocare un solo tempo a Krasic, che teoricamente è l’acquisto di punta del proprio mercato. E poi perché, in questo modo, non si sfrutta la peculiarità migliore di Pepe: la resistenza allo sforzo nell’arco dei novanta minuti.\r\nCriticabile, poi, anche il terzo cambio: Melo, come detto, era forse il migliore in campo tra i giocatori con la maglia Bianconera e sostituirlo non è sembrata la mossa migliore che si potesse fare né a livello tecnico né a livello psicologico. Tutti sappiamo, infatti, la brutta annata, culminata in un Mondiale quasi disastroso, passata la scorsa stagione da Felipe Melo: un’iniezione di fiducia oggi non avrebbe potuto fargli che bene.\r\nNel contempo quantomeno un appunto spero mi sia permesso di farlo anche rispetto alla squadra titolare: Lanzafame è parso il giocatore forse più in forma dell’intera rosa juventina. Questo tanto oggi quanto nelle uscite estive. Non che poi abbia cambiato la partita, intendiamoci, ma il suo brio si è sicuramente fatto sentire. Forse lanciare lui dal primo minuto sulla fascia opposta rispetto a quella di Krasic avrebbe potuto giovare.\r\n\r\nGIGI DEL NERI\r\n“Siamo partiti con il piede sbagliato, ma il campionato è appena iniziato, non finisce certo qui. Dobbiamo lavorare molto e questo già lo sapevamo. Non abbiamo fatto una buona partita e lo si è visto, ma ci sono state anche cose positive, come il carattere e la voglia di lottare fino alle fine nonostante l’inferiorità numerica per l’infortunio di Martinez. Abbiamo concesso il giusto e subito un eurogol. Dobbiamo migliorare sul piano dell’attenzione perché il gol è stato preso per una loro punizione battuta velocemente. Il mercato? Intanto dobbiamo recuperare Amauri e Iaquinta, poi c’è Aquilani. Per eventuali nuovi arrivi bisogna tener conto dell’aspetto economico”.\r\n\r\nALESSANDRO DEL PIERO\r\n“Speravamo certamente in un esordio migliore. L’ultima settimana è stata delicata, ci sono stati molti impegni e cambiamenti. Non ci piace partire così, ma la rabbia di tutti è un buon segno. Oggi siamo cresciuti con il passare dei minuti. Siamo stati sfortunati su qualche episodio, non ultimo l’infortunio di Martinez. Comunque c’è del buono nonostante la sconfitta. Ora sfruttiamo questa sosta per lavorare”.