Allegri: “Voglio un 10, Morata vale 80 milioni”

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, ha rilasciato oggi una lunga intervista al quotidiano ‘La Gazzetta dello Sport’.

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, ha rilasciato oggi una lunga intervista al quotidiano ‘La Gazzetta dello Sport’. Il tecnico toscano, che ieri è stato protagonista della gabbionata con gli amici, ha parlato tanto di mercato e della voglia di ripartire: “Ora va di moda l’anno sabbatico – sottolinea – , ma io l’ho già fatto l’anno scorso. Ho passato sei mesi senza lavorare e mi sono bastati. Adesso sono in vacanza con la voglia di partire subito forte a luglio, lavorando con gente motivatissima. Voglio evitare il rischio del periodo di down che tante squadre hanno dovuto attraversare dopo una stagione eccezionale”.\r\n\r\nInevitabile concentrarsi sui top player che la Juventus ha valorizzato e che ora sono tanto richiesti sul mercato: si parte da Morata per passare poi a Pogba, fino a Tevez, in procinto ormai di lasciare la Vecchia Signora.\r\n

Morata? E’ un ragazzo stupendo e un giocatore che può soltanto migliorare. Se proprio devono (cederlo, ndr) spero almeno che il club incassi 70-80 milioni. Questo è il valore attuale di Morata. Credo che si debba puntare su di lui e anche su Coman, un altro giovane di eccezionale livello, che ha bisogno di un po’ di tempo per esplodere. Se vendono Pogba? Evidentemente si tratterebbe di una scelta societaria e non tecnica: a certe cifre è difficile dire no. Ma se Paul resta a Torino deve farlo con la testa giusta, senza rimpianti. Perché quello che abbiamo raggiunto in questa stagione è solo un punto di partenza e per costruire il futuro della Juve servono giocatori giovani e motivati oltre ai senatori che possono trasmettere lo spirito giusto. Tevez resta? Dipende da lui. È una sua scelta. Ma ripeto, chi resta deve sapere che il lavoro per la prossima stagione sarà ancora più intenso. Non voglio gente che si ferma a contemplare i successi. Veniamo da quattro anni eccezionali, costruiti con bravura dalla società, però non è detto che non ci si possa ripetere e superare, anche se è complicato. Dopo questi trionfi c’è bisogno di ripartire con idee forti. Sarà una stagione delicata, con scelte importanti per il futuro.

\r\nDopo quattro anni conditi da vittorie, c’è ora il rischio che la squadra si senta appagata o manterrà la stessa “fame” che ha avuto fin qui?\r\n

Lo zoccolo duro è importante quanto gli innesti di giovani come Berardi, Rugani, Zaza, che vanno ad aggiungersi ai giocatori che già abbiamo, nati negli anni Novanta. E poi – continua – mi dica quanti difensori ci sono in Europa più forti di Bonucci, Chiellini, Barzagli, e ci metto anche Ogbonna.

\r\nSarà una Juve che punterà ancora una volta su capitan Buffon e su tanti giovani con un obiettivo importante: quello di riprovare a vincere la Champions:\r\n

Io quando scrivo la formazione sulla lavagna il portiere non lo metto mai. Buffon però è un fuoriclasse vero, non so se e quando rinascerà un portiere come lui. Ho avuto la fortuna di allenare tanti campioni, gente con enorme personalità, ma ne dico due su tutti: Buffon e Nesta. Giovani subito titolari? Se sono i giovani giusti, perché no? Magari non faranno vincere subito la Champions, ma gente come Dybala serve per costruire un ciclo. La finale è anche il frutto di un lavoro di anni che va consolidato. E una delle cose più belle di Berlino è stata la felicità dei tifosi, l’entusiasmo nonostante la sconfitta. La mentalità sta cambiando. Per stare sempre ai primi posti in Europa ci vuole la mentalità giusta di tutto l’ambiente e servono i protagonisti giusti. Con il club siamo d’accordo: servono giocatori di esperienza che possano far crescere i giovani sui quali puntiamo.

\r\nCon il cambio di modulo effettuato nella stagione passata, è diventato d’obbligo l’acquisto di un trequartista.\r\n

Sì, perché a differenza di quello che dice qualcuno a me piacciono i giocatori di qualità. Oscar mi piace? Moltissimo: è uno di quelli che può fare la differenza anche a livello europeo. Perché non è detto che un grande giocatore per il campionato sia altrettanto grande in Europa. Mi piace Oscar, ma mi piacciono anche Isco, Pastore, Di Maria, Kroos. Tutti giocatori da Champions. Mandzukic? Non ci sono tante prime punte in circolazione. Mandzukic, Higuain… pochi altri. Mandzukic è un buon elemento per ripartire all’assalto.

\r\nQuanto al rinnovo di contratto, invece, ormai è una questione di giorni: l’intesa è già trovata, bisogna solo mettere tutto nero su bianco.\r\n

Non c’è bisogno di parlarne, la società ha tutta la voglia che serve per costruire una squadra europea. Il mio punto di vista coincide con quello dei dirigenti. Non è una formalità, però c’è la volontà di andare avanti insieme. Le rivali del prossimo anno? Dipenderà molto dal mercato. La Juve intanto lavora per consolidarsi.

\r\nPer il futuro della Juventus, Allegri ha in mente un programma che prevede un cambio di mentalità: non bisognerà farsi prendere dall’ansia del risultato, per poter costruire un ciclo duraturo.\r\n

Non farsi ossessionare dai risultati, costruire qualcosa di forte, una Juve che sia sempre fra le prime in Europa e giochi un bel calcio. C’è da lavorare ancora tantissimo. La partita che fotografa la stagione? La rimonta di Coppa Italia a Firenze. L’entusiasmo dei miei giocatori per quella impresa è qualcosa che difficilmente si può archiviare.