Allegri: “Marchisio ancora out, Pjaca non gioca”

Massimiliano Allegri ha parlato alla vigilia di Juventus-Milan, match valido per i quarti di finale di Coppa Italia 2016-2017

Massimiliano Allegri ha parlato alla vigilia di Juventus-Milan, match valido per i quarti di finale di Coppa Italia 2016-2017. Sarà una partita da dentro o fuori quella dello Stadium, ma soprattutto i campioni d’Italia vogliono vendicare le due sconfitte rimediate tra campionato e Supercoppa. La formazione non è ancora stata decisa, ma di sicuro Allegri ridurrà al minimo il turn over, poiché tiene particolarmente al terzo “double”.

“Modulo? Le varianti possono essere nei giocatori. Domenica abbiamo speso molte energie – ammette subito il tecnico toscano – , per cui dei cambi ci saranno sicuramente: è una partita decisiva e dobbiamo essere al meglio. Senza dimenticare che poi ci aspetta un altro match non semplice in campionato. Sarà una partita molto difficile, il Milan è una squadra che gioca molto bene e ha fatto una grande partita sabato contro il Napoli seppur perdendo. Non sempre vince chi merita, ma a noi non interessa. Vogliamo vincere la terza Coppa Italia consecutiva, cosa mai fatta nella storia del calcio italiano. Loro sono pericolosi in ripartenza, dovremo esser bravi a gestire queste situazioni”.

La certezza in merito alla formazione è che Marchisio non ha ancora recuperato dal problema muscolare e non sarà della partita.

“Marchisio quasi certamente domani non ci sarà – continua Allegri – , ancora non si è allenato con la squadra anche se ieri ha fatto un buon lavoro, ma difficilmente sarà della partita. Pjaca per me è un predestinato, ma quasi certamente partirà dalla panchina. In ogni partita che ha giocato ha creato situazioni, ciò significa che sei un predestinato, è in grado di creare sempre qualcosa. Asamoah? È un giocatore straordinario, ha una tecnica importante e in quel ruolo è molto utile. Giocava da quinto nella Juventus, a cinque o a quattro cambia poco, in quella posizione però a livello fisico può essere straripante. Non lo so ancora chi giocherà, devo vedere come stanno i ragazzi. Devo vedere come stanno Chiellini e Lichtsteiner, Bonucci ha bisogno di giocare e per questo partirà titolare dopo due mesi di stop. Lemina? Non è niente di grave, ma non è ancora in gruppo. Domenica ho tolto un centrocampista e ho messo un attaccante in più. Mandzukic può fare tutto a metà campo, ci ha fatto alzar la palla. È l’atteggiamento che conta perché hanno giocato da squadra. La fame bisogna averla sempre, bisogna migliorare il passaggio e il gioco”.

Quanto alla polemica sollevata principalmente dalla stampa campana sull’abbraccio tra Buffon e Tagliavento, l’allenatore della Juventus risponde duro:

“Mi sembra una bischerata, cerchiamo di stemperare e rasserenare l’ambiente. Poi come sempre in Italia invece di parlare del gran gol di Dybala e del gran gesto tecnico di Insigne a San Siro ci soffermiamo su queste polemiche, senza mai godersi certe giocate”.

Infine, una battuta su Miralem Pjanic, giocatore che Allegri ha fin qui impiegato in diversi ruoli a seconda del modulo.

“Il ruolo da mediano davanti la difesa è quello che predilige – evidenzia – , giocando da trequartista si abbassava ugualmente. La sua posizione è quella lì. Non tutte le partite sono uguali, si vive di momenti. Non significa che quanto fatto domenica verrà fatto in tutte le partite, dobbiamo capire che per giocarcela in Champions dobbiamo migliorare tecnicamente, in maniera spregiudicata come fatto due anni fa. Guardare solo al campionato è sbagliato, finora abbiamo perso quattro partite tutte in trasferta. Le sconfitte però ci hanno fatto bene, abbiamo capito che bisogna pedalare per vincere e alzare l’asticella. Rischiamo di fare il minimo per arrivare in fondo, ma questo non basta. La Juve deve vivere di equilibrio, dopo Firenze la squadra non era da buttare, il valore è quello. Poi ci sono dei momenti fisiologici dove ci possono essere degli inciamponi, se a fine dell’anno dimostreremo di essere più forti vinceremo lo scudetto, non ci sono episodi che possono cambiare questo. Domenica è stata una bella vittoria, giocata di squadra, ma comunque la Juve era ugualmente prima anche con una partita in meno”, conclude.