Abete: “Non abbiamo i soldi per risarcire la Juve, dovremmo fermare il calcio per 2-3 anni”

“Ho parlato a lungo con Andrea Agnelli, e posso dire che i rapporti personali sono di grande serenità e trasparenza. Certo, c’è questo ricorso al Tar, e noi faremo la nostra parte, contrastandolo in maniera serena e civile sulla base delle nostre argomentazioni. Un’eventuale passo indietro della Juve? È una considerazione che farà la società bianconera, se e quando lo riterrà opportuno. Non c’è una situazione stressata”. Si esprime così il presidente Federale Giancarlo Abete, a poche ore di distanza dal fallimento del famigerato tavolo della pace. Nonostante il nulla di fatto, Abete si è detto sereno sul ricorso al Tar e sulla richiesta danni di 443 milioni da parte della Juventus:\r\n

“Noi siamo un organo super partes – ha precisato Abete – Abbiamo la coscienza a posto, abbiamo fatte le cose in buona fede e con trasparenza. Calciopoli l’ho combattuta prima, e ora mi trovo a combattere gli effetti. Non ci sono fondi stanziati per fare fronte a questo ricorso, perchè significherebbe fermare la federazione per due o tre anni, considerando che gli introiti ammontano a circa 180 milioni di euro l’anno. Inoltre se la Figc costituisse un fondo rischi ad hoc, questo evidenzierebbe una preoccupazione per un percorso che finora è stato di grande linearità”.

\r\nInfine, sul tavolo della pace in sé, il numero uno della Figc ha dichiarato:\r\n

“Dello scudetto del 2006 si è parlato solo in modo incidentale perchè il problema è collegato ad una situazione che ha determinato il commissariamento della Federcalcio. Stamattina c’è stata grande civiltà e serenità di confronto, ma è rimasto il conflitto. Il rispetto è cresciuto, ma la situazione di conflitto con posizioni differenziate è rimasta”, ha concluso.